Come Ciclofficina Skatenata e come assemblea del Casale stiamo seguendo e supportando la mobilitazione lavoratori-utenti in merito alla contrarietà alla privatizzazione di Atac. Crediamo sia importante iniziare una vera battaglia sul trasporto pubblico e sulla mobilità in generale poichè, specialmente in una metropoli, è un bisogno inalienabile di ognuno. Rendere il trasporto efficente ed accessibile a tutti e promuovere forme di mobilità autosufficenti come la bicicletta sono gli obiettivi di una lotta che riguarda non solo Roma ma anche molte altre città; una lotta che al suo interno racchiude una forte volontà di ribellarsi contro chi pensa di poter lucrare su tutto e tutti, prima speculando con la cementificazione selvaggia e poi rendendo impossibile la mobilità, incoraggiando il trasporto privato e incrementando l’invivibilità delle periferie.
Inoltre in questa giornata si affronteranno anche altre criticità che vive una metropoli come Roma, dall’emergenza abitativa alla volontà di privatizzare anche altre aziende municipalizzate come AMA e ACEA. Ovviamente la rivendicazione non è la direzione di queste aziende da parte del “pubblico” corrotto e sottomesso anch’esso a logiche privatistiche e clientelari, bensì una gestione che riconosca questi servizi non come merci da cui trarre profitti ma come bisogni inalienabili dell’intera comunità. Di seguito il comunicato di convocazione per il 20.
CONTRO LE PRIVATIZZAZIONI DEL TRASPORTO PUBBLICO E DEI SERVIZI
Ancora dopo 20 anni, la ricetta della privatizzazione sembra essere l’unica soluzione che i
governi propongono, sotto l’egida dell’unione europea, per gestire i periodi di crisi del nostro
paese. Per il capitalismo italiano arraffatore si profila dunque l’ennesima speculazione ai
danni dei lavoratori e dei cittadini, questa volta tocca ai servizi pubblici delle
municipalizzate. Quindi via con il solito copione intriso di ideologia liberista che
contrappone l’efficienza del privato al clientelismo del pubblico, si gonfiano in pochi anni i
debiti, si scopre ad un tratto il servilismo politico di aziende come salvadanaio dei partiti, si
accusano i lavoratori di negligenza e i cittadini di evasione delle tariffe.
Ma se la prima volta la storia si esprime come tragedia, la seconda volta è farsa. Abbiamo
ben chiaro le cause e gli effetti delle privatizzazioni dei beni pubblici. Abbiamo visto
soltanto licenziamenti, speculazioni, fallimenti, svendite e rincari, alcuni esempi possono
essere Alitalia, Ilva di Taranto, Telecom oppure chi come le Poste, Trenitalia o Autostrade
agisce in regime di monopolio, aumentando le tariffe a proprio piacimento per arricchire i
soliti noti.
Ma delle due nessuna!! Dagli scioperi degli autoferrotranvieri si comincia a levare una lotta
di resistenza contro la svendita del trasporto pubblico, che comincia a coinvolgere i
lavoratori di altre municipalizzate e i cittadini.
In particolare nel trasporto pubblico, vediamo ormai da anni che la decadenza della sua
gestione ha portato allo stremo le conseguenze per i carichi e i ritmi di lavoro e
contemporaneamente l’aumento delle tariffe e la diminuzione del servizio. D’altro canto le
prime privatizzazioni come quella del trasporto pubblico di Firenze comincia ad avere i suoi
effetti in termini di licenziamenti e disservizi.
Il debito ATAC (1,6mld) non si misura con le inefficienze dei lavoratori o con il mancato
pagamento dei biglietti come ci vogliono far credere, ma con i 70 milioni di biglietti falsi
l’anno prodotti proprio dalle tipografie interne che andavo a rimpinguare le casse dei partiti,
dalla parentopoli di Alemanno, dai 14 mln l’anno di stipendi d’oro dei suoi dirigenti, dagli
appalti gonfiati e dal taglio dei finanziamenti pubblici date dalla “spending review” negli
ultimi governi multicolore.Lo stesso schema sembra ripetersi per le altre due grandi
municipalizzate di Roma AMA e ACEA.
Resta dunque fermo il convincimento che la privatizzazione sia una soluzione solo per le
tasche del capitale italiano, ma siamo oltretutto convinti che la sola difesa del passato non
basti. Quello che noi chiamiamo pubblico è la partecipazione dei lavoratori e dei cittadini
alla gestione dell’interesse collettivo, per una reale riappropriazione dei propri diritti e di
reddito indiretto.
Dopo le mobilitazioni di dicembre abbiamo assistito al ritiro del decreto “Salva Roma”, poi
riproposto nei suoi punti essenziali nel decreto “milleproproghe”, questo è il segnale che
con le sue debolezze la strada del governo rimane sempre la stessa.
Scenderemo in piazza fin dalle prime ore della mattina contro l’attacco sistematico ai
beni e i servizi e contro il caro vita confluendo nel corteo nazionale degli
autoferrotranvieri, a cui parteciperanno anche i lavoratori delle altre municipalizzate
di Roma. Promuoviamo una giornata di blocco generalizzato dei flussi produttivi della
città per rispondere con forza alle politiche d’austerità contro la precarizzazione delle
nostre vite.
20 GENNAIO MANIFESTAZIONE PIAZZA ESQUILINO ORE 14
cittadini e lavoratori contro le privatizzazioni
