Nella nostra città sentiamo continuamente parlare di alcuni quartieri, e soprattutto delle persone che vi abitano, come dei campi di battaglia. Degrado e abbandono, spaccio e rassegnazione, sembrano condizioni permanenti senza soluzione. Una sorta di girone infernale a cui chi vive ogni giorno in un determinato territorio è condannato per sempre. La frontiera invisibile tra i quartieri che non meritano di essere parte della città, e quelli che invece sono degni di essere parte dei grandi eventi, dei grandi investimenti, è rappresentata ogni giorno sui social, i giornali, le televisioni come un confine da irrigidire, anziché da abbattere.
Comunità, conflitto, contraddizioni. I quartieri come Rebibbia-Ponte Mammolo sono un insieme di collettività e individui, di socialità e diffidenza. Non c’è un modo giusto o sbagliato di raccontarli, ma c’è un modo sicuramente speculativo di dipingerli. Alcuni quartieri di Roma meritano il deserto in cui sono lasciati? Nel nostro quartiere l’unico complesso scolastico è a rischio dimensionamento, non c’è uno spazio di aggregazione giovanile, non esiste un consultorio, tantomeno un teatro o un cinema. Diverse serrande di proprietà comunale sono chiuse da decenni, la manutenzione delle case popolari avviene solo se si fa casino. Da queste parti tutto quello che si vede, è stato strappato coi denti: un parco che è l’unica piazza del quartiere, un polo sanitario pubblico, una sede dove organizzarsi e fare un doposcuola, spazi sociali dove incontrarsi e proporre iniziative. Un campo di battaglia, certo, ma contro l’abbandono, gli stigmi, il bus che non passa, il lavoro che non c’è, il colloquio in carcere non concesso. Tutti i giorni.
segue nei commenti
?NON C’È SALUTE SE NON È DI TUTT@?
Oggi la campagna Riapriamo Villa Tiburtina ha rimesso al centro dell’attenzione la riapertura del polo sanitario pubblico su via Casal Dè Pazzi. Decine di abitanti del quartiere si sono mobilitati in mattinata per segnalare il vergognoso silenzio in merito all’inizio dei lavori.
Il comunicato della ASL rispetto alla presenza di amianto nella struttura, che avrebbe determinato un ritardo nei lavori, è arrivato fuori tempo massimo e pone più domande che risposte. L’assemblea del pomeriggio ha confermato la necessità di una mobilitazione ampia per ribadire l’assoluta volontà degli abitanti di riaprire la struttura.
Nei prossimi giorni rinnoveremo la richiesta di incontro alle parti coinvolte perché il quartiere vuole tempistiche certe e risposte concrete su cosa sarà di Vila Tiburtina e della pianificazione socio-sanitaria del nostro territorio.
NON C’È SALUTE SE NON È DI TUTT@
Riapriamo Villa Tiburtina
?La Regione attacca le case popolari: andiamo insieme alla Regione” giov 16/05 ?
Qualche settimana fa una partecipata assemblea nel cortile di via Palombini 12 decideva di mobilitarsi in difesa delle case popolari. La modifica della legge 12 regionale, che regola il funzionamento dell’Edilizia Residenziale Pubblica sia dell’ATER che del Comune, rischia di stravolgere completamente il diritto alla casa popolare. La stipula di assegnazioni 4+4, l’adeguamento del canone ai livelli di mercato, la revoca in caso di precedenti penali all’interno del nucleo familiare sono solo alcune delle assurde misure che la Regione a guida Rocca sta cercando di adottare.
Non è possibile agire in questo modo. Servono investimenti seri sull’edilizia pubblica, serve assegnare gli appartamenti vuoti, serve una ricognizione delle manutenzioni necessarie. Non servono ulteriori misure restrittive sul diritto alla casa. Da queste parti sappiamo bene quanto sia difficile vivere in queste condizioni già adesso, forse sono i politici alla Regione che non ce l’hanno chiaro.
Facciamogli sentire forte la voce di Ponte Mammolo e degli altri quartieri. Chi abita nelle case popolari merita rispetto!
Ci vediamo domani (mercoledì 15) alle 18:30 alla sala riunioni di via Palombini 24 per scrivere lo striscione da portare alla manifestazione alla Regione Lazio. Giovedì 16 alle 15:30 appuntamento nel cortile di via Palombini 12 per andare insieme al corteo!
INSIEME SI PARTECIPA, UNIT@ SI VINCE
CdQ Mammut
‼️FUORI CASALIVE 3.0 Ven 17/05 Irish folk e djset‼️
Venerdì 17 maggio terzo appuntamento #casalive: Irish folk!
Con cucina popolare e birra artigianale a tema irlandese, musica dal vivo e dj-set!
Con cucina popolare e birra artigianale a tema irlandese, musica dal vivo e dj-set!
h.20 Cena sociale
h.22 Inizio concerti
h.22 Inizio concerti
Nel non così lontano 2013 abbiamo organizzato la nostra prima session. Niente di che allora: tre sgabelli in fila, un paio di spartiti e una pinta di birra, ma ci siamo così divertiti che è stato quasi impossibile smettere!
Attualmente emergente dal panorama folk di Roma, gli Irish Popcorn sono un gruppo italiano ma con il cuore irlandese al 100%! Suoniamo famosi e celebrati brani della tradizione irlandese ma con quel tocco “popcorn” che abbiamo solo noi.
5 ragazzi di Roma dal cuore un po’ irish e un po’ popcorn. E che vuol dire? Tu prendi una birra e vieni a sentirci!
Attualmente emergente dal panorama folk di Roma, gli Irish Popcorn sono un gruppo italiano ma con il cuore irlandese al 100%! Suoniamo famosi e celebrati brani della tradizione irlandese ma con quel tocco “popcorn” che abbiamo solo noi.
5 ragazzi di Roma dal cuore un po’ irish e un po’ popcorn. E che vuol dire? Tu prendi una birra e vieni a sentirci!
https://folkirishpopcorn.com/it/
https://www.youtube.com/channel/UCasLQk_V_XdRQKqRn_VeeTw
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A seguire
dj-set The Rebel
The Rebel è un DJ/Producer di Roma. Ha cominciato suonando hip hop,reggae,latin,funk,world music e dub facendo della contaminazione l’elemento principale dei suoi set. SI è fatto conoscere con alcuni mash up e remix prodotti su vinile per alcune interessanti bootleg label in diverse parti d’ europa, poi con i suoi lavori originali che rilascia sempre più spesso sulla sua etichetta DJ’s CHOICE.
The Rebel ha suonato in squats,club,bar o festival in Italia,Grecia;Spagna,Portogallo,Inghilterra,Germania,Belgio e Romania e ha accompagnato con i suoi set artisti del calibro di Mo’ Horizons, The Skatalites, The Dynamics, Richard Dorfmeister, Jazzanova, Smoove & Turrell, James Senese e Napoli Centrale,Pink Puffers,Dub Pistols, Zion Train e molti altri.
Da 10 anni organizza una serata chiamata DJ’s CHOICE in collaborazione con alcuni centri sociali di Roma ed oltre ad aver visto ospiti prestigiosi da tutto il mondo come Jstar (UK) Cayetano (Gr) Dedy Dread (Por) Mop Mop (It) Nickodemus (USA) Gerardo Frisina (IT) DJ Vadim (UK) Marc Hype (Ger) e altri ancora, dal 2018 è anche una piccola etichetta, grazie all’aiuto della romana Four Flies Records.
?LABORATORIO DI PERCUSSIONI GRATUITO?
….tamburi africani, drum circle e molto altro!
Al Casale Alba 2 parte un nuovo laboratorio! Suoneremo insieme ogni martedì dalle 19.30 alle 21.00
Per partecipare non è richiesta alcuna conoscenza musicale.
Ritmi energetici e rigeneranti creati dalla ritmica dei partecipanti!
Ogni strumento percussivo è ben accetto …altrimenti ci saranno a disposizione i nostri.
Vi aspettiamo !! 


COME ARRIVARE AL CASALE ALBA 2
Il Casale Alba 2 si trova all’interno del Parco di Aguzzano. Le entrate più vicine sono situate in via Fermo Corni e all’angolo tra via Emanuele Paternò di Sessa e via Gina Mazza. Le fermate autobus più vicine sono del 341, 350 e il 311. La metro più vicina è Rebibbia, linea B
C’è qualcosa che non torna nella vicenda di Villa Tiburtina – Assemblea pubblica sab 11/05
C’è qualcosa che non torna nella vicenda di Villa Tiburtina.
La struttura è stata un polo d’eccellenza in pneumologia e psicoterapia fino a una decina di anni fa. Persone da tutta la città, da tutto il centro Italia, venivano in quartiere per effettuare visite specialistiche. Chi abita da queste parti da più di 10 anni si ricorda benissimo della struttura. Persone ci hanno raccontato di aver fatto visite a Villa Tiburtina fin da molto piccole, il ruolo che svolgeva era fondamentale.
Poi è finita nel tritacarne dei tagli alla sanità, prima del centrodestra, poi del centrosinistra. Neanche a dirlo, le prime strutture a farne le spese sono state proprio le dislocazioni di sanità territoriale.
Il quartiere ha iniziato la battaglia per la sua riapertura quattro anni fa, in pieno Covid, mentre la politica si stracciava le vesti per dire che la sanità pubblica è un valore, che si sarebbero spesi miliardi per presidi territoriali permanenti, che i processi partecipativi sarebbero stati alla base di qualsiasi intervento.
Prendiamo in parola queste dichiarazioni, e iniziamo a chiedere per Rebibbia e Ponte Mammolo quello che viene scritto su carta in tante leggi: un presidio territoriale pubblico, perchè qui è assente; un piano serio e trasparente per la sua riapertura; un processo partecipato per la pianificazione socio-sanitaria tra la ASL, il IV Municipio, la Regione Lazio, le istituzioni locali come scuole e centri anziani, i comitati e le associazioni.
Da quel momento, inizia un percorso a ostacoli. Villa Tiburtina viene inserita nell’elenco delle case di comunità PNRR ma ogni informazione è frammentata e viene recuperata con grande fatica. Non è stato messo in piedi nessun processo partecipato. L’unico coinvolgimento del quartiere è avvenuto attraverso lo sforzo della campagna e dello Sportello Sanitario Mammut.
I conti non tornano. Perchè la partecipazione viene ostacolata in questo modo? Come mai tutte le indicazioni contenute nella missione 6c1 del PNRR non vengono attuate nel caso di Villa Tiburtina?
Dopo 4 anni, adesso siamo a un bivio. I lavori di ristrutturazione dovrebbero iniziare, ma non si sa quando. Villa Tiburtina dovrebbe riaprire, ma non si sa con quale personale. Dovrebbe essere un polo sanitario pubblico, ma non si sa se ci saranno anche delle convenzioni con privati.
C’è bisogno di risposte. Sabato 11 maggio vogliamo coinvolgere gli/le abitanti del quartiere in questo processo di totale trasparenza su quanto sta succedendo. Non c’è più tempo.
NON C’È SALUTE SE NON È DI TUTT@
Riapriamo Villa Tiburtina
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?LIBERARSI SEMPRE,LIBERARSI ORA!?
h. 10:30 Corteo da L.go delle Terme Gordiane
h-13 Pranzo sociale al Casale
a seguire spettacolo “Mille Volte No – Storie di donne resistenti” a cura del Collettivo Teatrale Macchia Rossa.
h-13 Pranzo sociale al Casale
a seguire spettacolo “Mille Volte No – Storie di donne resistenti” a cura del Collettivo Teatrale Macchia Rossa.
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Anche quest’anno il 25 aprile apriamo le porte del Casale al quartiere e al territorio. Lo facciamo in una giornata ricca di iniziative in città, simbolo di una data che non è mai una ricorrenza ma un giorno per ribadire la necessità, ogni giorno, di lottare contro ogni forma di fascismo.
In una fase di svolta autoritaria dei governi in Italia e in Europa, l’antifascismo in tutte le sue forme e declinazioni è sotto attacco: lo è la storia dell’antifascismo di fronte a continue operazioni mass-mediatiche di revisionismo e narrazioni mistificatorie; lo sono i movimenti che oggi continuano a lottare contro oppressioni, militarizzazione, genocidi.
I venti di guerra soffiano ormai dappertutto. Il nostro Paese, insieme al cosiddetto “Occidente”, è protagonista diretto degli scenari bellici ai 4 angoli del globo attraverso le forniture di armi e il supporto logistico. Non possiamo sentirci esenti da colpe solo perchè non sono soldati italiani a premere il grilletto: quel grilletto ha impresso a fuoco il marchio della Repubblica Italiana. Proprio sulla Tiburtina, diverse aziende di industria bellica come Leonardo e Thales Alenia Space forniscono le tecnologie necessarie al genocidio in Palestina e partecipano attivamente alla corsa agli armamenti cui stiamo assitendo negli ultimi mesi in tutto il mondo.
Non può trattarsi di una semplice liturgia. Per tutte e tutti noi il 25 aprile è un momento per preservare la memoria della Resistenza partigiana e farla vivere nel presente. Celebrare la Liberazione significa urlare forte contro tutte le guerre, contro tutte le oppressioni. Significa dare forza alle lotte che portiamo avanti ogni giornoi nel nostro territorio, dalla battaglia per riaprire Villa Tiburtina alla difesa delle case popolari alla tutela dell’ambiente. Significa dare risalto alle resistenze del mondo da Gaza al Rojava, dal Chiapas a Budapest. In questo senso, accogliamo l’appello di Roma Est Antifascista per caratterizzare questo 25 aprile in solidarietà con tutte le antifasciste e gli antifascisti detenute in Europa, per Ilaria Salis e tutte le persone imprigionate per aver combattuto il fascismo dei giorni nostri.
Ci vediamo alle 10:30 in Largo delle Terme Gordiane e poi dalle 13 al Casale per mangiare insieme. A seguire, lo spettacolo “Mille Volte No – Storie di donne resistenti” a cura del Collettivo Teatrale Macchia Rossa.
L’antifascismo non si processa. Palestina libera!
⚠️DIFENDIAMO LE CASE POPOLARI!⚠️
In questi giorni abbiamo volantinato alle case popolari ATER e Comune del nostro quartiere perché la Regione Lazio vuole modificare la legge 12/99 che regola la gestione dell’edilizia popolare pubblica. I cambiamenti proposti vanno verso un completo stravolgimento delle case popolari, dai processi di assegnazione ai canoni passando per il restringimento dei criteri per i redditi di permanenza e la revoca in caso di qualsiasi precedente penale.
Abbiamo ben impresso negli occhi quanto avvenuto a Quarticciolo poche settimane fa. Lo sgombero violento di diverse famiglie, anche con minori, senza alcuna soluzione praticabile, nonostante l’inserimento in sanatoria. E prima di Quarticciolo, nei mesi scorsi abbiamo visto la stessa scena a San Basilio, a Tor Bella Monaca, a Primavalle. Dietro la solita narrazione di alcuni quartieri come campi di battaglia da risanare, si costruiscono operazioni ad hoc per militarizzare interi territori e stigmatizzare chi ci vive ogni giorno.
Sappiamo che anche il nostro quartiere potrebbe essere bersaglio di queste logiche. E lo sanno anche gli abitanti dei palazzi popolari, con cui in questi giorni abbiamo condiviso le preoccupazioni per la il contesto che si sta creando. L’obiettivo di fondo è cambiare tutto il sistema dell’edilizia popolare pubblica, che non sarà più un diritto ma un servizio da ottenere a regime di mercato. Si attaccano gli inquilini delle case popolari per alimentare la guerra contro i quartieri periferici, si aumenta l’esclusione sociale per chi vive nella precarietà.
Nei prossimi giorni convocheremo delle riunioni sotto ai palazzi per trovarci insieme e capire cosa possiamo fare per impedire questo scempio. Difendiamo le case popolari!
Di seguito il testo del volantino 
Sta per essere messa all’ordine del giorno l’approvazione di una norma che
modifica la Legge 12/99, legge regionale che regola la gestione delle case
popolari.
Le modifiche proposte prevedono:
– aumenti degli affitti con l’introduzione del calcolo dei canoni con parametri
del mercato privato (canale concordato della L. 431/98);
– la cancellazione illegale del carattere permanete della locazione, come
prevedono le norme sull’E.R.P., introducendo contratti 4+4 (sempre stabiliti
dalla L. 431/98 che all’art. 1 prevede che non si applica all’edilizia pubblica);
– la revoca dell’assegnazione dell’alloggio se alla scadenza dei 4 anni viene
superato il reddito di accesso: viene cancellato così il limite di reddito di
permanenza;
– la revoca dell’assegnazione a tutti coloro (anche i parenti conviventi) che
hanno subito condanne nei decenni precedenti (anche se le hanno scontate),
come già introdotto in Umbria e in Abruzzo;
– l’esecuzione degli sgomberi per tutti coloro che risultano senza titolo, anche
se hanno già richiesto la sanatoria, come sta facendo già l’Ater di Roma;
FERMIAMOLI,
DIFENDIAMO LE CASE POPOLARI!
IL NOSTRO QUARTIERE
MERITA RISPETTO!
?VILLA TIBURTINA: LI COMINCIAMO ‘STI LAVORI??
LI COMINCIAMO STI LAVORI?
Siamo alle solite. A 15 giorni di distanza dalla ipotetica data di inizio lavori, a Villa Tiburtina non succede niente. Non una comunicazione, non un cartello. Verrebbe da dire che non c’è da stupirsi, perchè la storia della campagna per la riapertura di un polo sanitario pubblico a Rebibbia-Ponte Mammolo è costellata di ritardi, mancata trasparenza, scarsa partecipazione. E invece noi continuiamo a non volerci abituare a questa situazione, a non voler aspettare inermi di fronte a continue promesse disattese.
In occasione della Giornata Mondiale della Salute, questo 7 aprile vogliamo denunciare l’assurdità di questa situazione. Lo facciamo mentre il governo Meloni si arrampica sugli specchi per giustificare la riduzione del budget per la spesa sanitaria, le Regioni sono sul piede di guerra per il taglio da 1,2 miliardi all’edilizia sanitaria, e la Corte dei Conti ha espresso forti perplessità rispetto ai Livelli Essenziali di Assistenza, che rischiano di approfondire il divario nelle cure sanitarie già esistenti soprattutto tra nord e sud. E ancora non è attiva l’Autonomia differenziata, che peggiorerà ulteriormente la situazione. Intendiamoci, l’operato di questo governo si inserisce pienamente nel solco delle gestioni precedenti. Ma adesso sembra che i nodi stiano venendo al pettine.
La situazione è grave, inutile negarlo. Apprezziamo l’appello firmato da 14 scienziati e scienziate di fama mondiale per difendere la sanità pubblica, ma non basta. Con il decreto PNRR, l’attuale governo ha tagliato 350 case di comunità sulle 1300 inizialmente previste. Le 300 strutture già realizzate nella maggior parte dei casi sono vuote, cattedrali nel deserto dove non si capisce chi debba lavorare, che funzioni debbano avere, chi deve fare cosa. La tutela (e il potenziamento) del Servizio Sanitario Nazionale passa necessariamente per il successo anche di piccole, ma significative, battaglie come Villa Tiburtina. Altrimenti questo smantellamento progressivo diventerà una carcassa da spolpare per gli imprenditori della sanità privata che già si propongono come unica reale alternativa e si sfregano le mani.
La pazienza è finita, la misura è colma. Lo Sportello Sanitario, l’interlocuzione con la ASL, la pianificazione dei servizi socio-sanitari in collaborazione con le istituzioni e le realtà sociali del territorio possono essere l’ossatura di un modello riproducibile. Nelle prossime settimane parteciperemo a diverse iniziative a livello cittadino per confrontarci con esperienze simili e capire quali possono essere i terreni comuni di convergenza.
Ci aspettano settimane di mobilitazione in quartiere, da Villa Tiburtina all’abbandono di diversi spazi fino alla mancanza di ascolto per interventi urgenti, le amministrazioni a tutti i livelli devono ascoltare gli abitanti.
NON C’E’ SALUTE SE NON E’ DI TUTT@
Riapriamo Villa Tiburtina
Il nuovo Commissario straordinario della ASL Roma 2 risponde alla nostra lettera aperta
Il nuovo Commissario straordinario della ASL Roma 2 risponde alla nostra lettera aperta e all’invito a spiegare a che punto sono i lavori e quali saranno i servizi presenti nella struttura.
Francesco Amato scrive di voler interloquire con le realtà del territorio di competenza della ASL Rm 2 e soprattutto si prende l’impegno ad un incontro, chiedendo un po’ di tempo per conoscere la situazione della stessa ASL.
Prendiamo atto di questa comunicazione ed impegni presi che però verificheremo presto nei fatti per capire se ci sarà effettivamente un cambio di passo sostanziale riguardo a temi come trasparenza e strumenti partecipativi che abbiamo sempre richiesto invano.
Tanto per cominciare: possiamo sapere quando inizieranno questi benedetti lavori di ristrutturazione a Villa Tiburtina?
Riapriamo Villa Tiburtina
Sportello Sanitario Mammut













