Il Parco e i Casali

IL PARCO REGIONALE DI AGUZZANO

IL PIANO DI ASSETTO

Il Parco Regionale Urbano di Aguzzano, gestito dall’ente Roma Natura, occupa una superficie di circa 60 ettari nel settore nord-est di Roma nel IV° Municipio (ex V°), in un’area compresa tra i quartieri di Casal de’ Pazzi-Nomentano, Rebibbia e San Basilio.

 

aguzzano

Istituito con la Legge Regionale 55 dell’8 Agosto 1989, ospita cinque antichi casali rurali, successivamente acquisiti dal Comune di Roma per essere destinati ad attività culturali rivolte ai popolosi quartieri che si affacciano su questo lembo di verde.

Poi si succedono, a distanza di 4 anni l’una dall’altra, due importanti date:

  • Il 15 marzo 1991 il Consiglio Comunale approva il Piano d’Assetto del PRU Aguzzano

  • il 19 luglio 1995 viene approvato il Regolamento d’Attuazione del Piano.

L’istituzione del parco di Aguzzano è il risultato di una lunga battaglia civile condotta negli anni ’80 dalla popolazione dei quartieri che si affacciano sul parco che, letteralmente, riescono a strappare un lembo di campagna romana alle politiche di espansione urbana previste nella periferia orientale della capitale (oltre 500.00 mcubi di cemento per piani di edilizia residenziale).

La legislazione nazionale e regionale in materia di aree protette ed il Piano d’Assetto del Parco sono oggi gli strumenti attraverso i quali viene assicurata la tutela dell’area. Tuttavia proprio il Piano d’Assetto, che tra le altre cose stabilisce le destinazioni d’uso dei casali presenti nel Parco, è stato nel corso degli anni applicato in maniera inadeguata quando non del tutto disatteso.

IL PARCO REGIONALE DI AGUZZANO

IL SISTEMA CASALI E IL PIANO DI ASSETTO (DISATTESO)

Nel 2007 il “Casale A.L.B.A. 1” detto “Pater Noster” è stato oggetto di un accordo tra l’Ente regionale Roma Natura, gli Assessorati all’Ambiente e al Patrimonio del Comune di Roma e il Municipio Roma V° (ora IV°), che ha visto sino ad ora l’affidamento dello stesso alla Cooperativa Artemisia, modificando la destinazione d’uso prevista nel Piano di Assetto del Parco (“Casa del Teatro”). L’accordo prevedeva la ristrutturazione del casale da parte della Cooperativa, oltre alla realizzazione di servizi e manutenzioni per il Parco. A tutt’oggi, il restauro del casale A.L.B.A. 1 non è stato completato e quindi non svolge le funzioni previste dall’accordo. Peraltro, i lavori di restauro fino ad oggi eseguiti sembrano non coerenti con la conservazione del manufatto, per il quale esiste vincolo storico e ambientale.

Nel 2009 il “Casale A.L.B.A. 3” detto “ Le Vaccherie” sede del Centro di Cultura Ecologica-Archivio Ambientalista e Biblioteca Fabrizio Giovenale (federata con l’Istituzione delle Biblioteche di Roma), unica realtà operativa nei casali, oggetto di una Convenzione tra Comune di Roma e ATI LIPU-Casale Podere Rosa, viene privato dei finanziamenti minimi stabiliti dalla Convenzione per la gestione dell’uso pubblico e gratuito dei servizi che il centro eroga ai quartieri. Su questa Convenzione negli anni passati c’è stato un ricorso al T.A.R. del Lazio e attualmente la situazione è ancora in via di definizione e precaria. Attualmente il CCE è sede della Biblioteca Fabrizio Giovenale dedicata al famoso ambientalista, di Università Verdi per un pensiero e una pratica ambientalista , del Mercato BIO con cadenza ogni terzo sabato del mese ed è stata promotrice con la partecipazione degli abitanti dei quartieri del progetto Orto Giardino di Aguzzano. E’ sede anche del’Archivio Ambientalista.

Nel 2010 un’altra delle tre strutture storiche del Parco (la “Stalla dei tori”) costituenti il gruppo di casali denominato A.L.B.A. 3, e destinato dal Piano d’Assetto ad ospitare attività culturali e di ristorazione finalizzati alla gestione del Centro di Cultura Ecologica – e in questo senso recuperato grazie ad uno specifico finanziamento della Regione Lazio – viene inopinatamente adibito a “Scuola di formazione della Protezione Civile del Comune di Roma”, ignorando le numerose proteste comitati territoriali, di comuni cittadini, rappresentanti del mondo politico, della cultura, dell’arte e dell’associazionismo. Da allora il casale è utilizzato dalla Protezione Civile e di fatto interdetto ai cittadini e sottratto quindi alla fruizione pubblica.

Nei primi mesi del 2012 un secondo casale storico denominato “Casale A.L.B.A. 2” detto “Le Scuderie”, destinato dal Piano d’Assetto ad ospitare una “Casa della Musica” per il quartiere, recuperato architettonicamente e lasciato inutilizzato e all’incuria per tre anni, viene interessato ad un altro progetto: ospitare un ICAM (Istituto di custodia attenuata per madri detenute con figli entro i tre anni di età). Il progetto, ideato da Luisa Laurelli, Pres. Comm. Politiche Sociali dalla Giunta Marrazzo, insieme all’ex presidente del V° Municipio (ora IV°) Ivano Caradonna, e in seguito rilanciato dall’ex Pres. della Regione Lazio Renata Polverini e dalla Consigliera Isabella Rauti, viene integrato da una relazione tecnica del Ministero di Grazia e Giustizia che prevede la realizzazione di rilevanti interventi edilizi sul casale (mura di recinzione alte 4 mt, chiusura della scala esterna, piastrellatura antiscavo dell’area verde esterna) e opere di messa in sicurezza che si estenderebbero su parte del territorio del Parco (taglio pini secolari per azione antintrusione, asfaltatura della carrareccia, sensori notturni e diurni di rilevazione presenze esterne, illuminazione 24 ore, barra di accesso su a Via G.Mazza, telecamere, rimessa per automezzi dell’Amministrazione Penitenziaria, nonché sala carico-scarico delle armi, ecc).

L’ente regionale Roma Natura, ente gestore dei parchi e riserve nel territorio di Roma, interpellato dalla Regione Lazio per un parere tecnico sulla fattibilità del progetto, si pronuncia in maniera negativa sugli interventi proposti, “concedendo solo mura di recinzione alte 2 mt” in quanto previste nel piano di assetto del Parco e, comunque, esprime parere favorevole ad integrare le destinazioni d’uso dei casali con attività di carattere socio-educativo e quindi aprendo la strada a una variazione sostanziale del piano di assetto che da uso dei casali a scopo “culturale” passa a “socio-educativo” .

Anche un terzo casale storico del Parco, denominato “Casale Nuovo di Aguzzano” detto “del Vascone” , destinato da Piano d’Assetto ad area museale (museo dell’agro romano), risulta aver subito una radicale modifica di destinazione d’uso. Nel Piano Finanziario del Comune di Roma 2011-2013, per il Casale Nuovo di Aguzzano è previsto un contributo di un 2 milioni di euro di cui uno a carico del Comune e uno a carico di privati, per la realizzazione di una “casa famiglia” per persone disabili. Anche questa trasformazione di destinazione d’uso di uno dei casali storici del Parco di Aguzzano che, anche se rivolta a uno specifico disagio sociale, in tutta evidenza apre le porte ad interessi privati all’interno di un’area pubblica e questo è avvenuto a totale insaputa dei cittadini e senza alcuna partecipazione in contrapposizione a quanto stabilisce la Carta di Aalborg sottoscritta dal Comune di Roma sulla partecipazione o alla più recente Agenza 21.

Altre “anomalie” hanno riguardato direttamente o indirettamente il Parco di Aguzzano come la piantumazione di alberi da parte di sponsor bancari e petroliferi di cui poco si conoscono le vere finalità, la installazione di attrezzi ginnici da parte del CdR che per la loro conformazione (acciaio su plinti di cemento) mal si addicono alla natura rurale e agricola del luogo e ovviamente senza alcuna partecipazione dei quartieri, le attività di bonifica del Fosso di S.Basilio effettuata con ruspe e trattori che hanno messo a rischio la fragile biodiversità del luogo, gli espropri di terreni del parco per far posto alle abitazioni del personale del penitenziario di Rebibbia, gli ingressi fatiscenti, le staccionate marcite, le discariche a cielo aperto, le indicazioni divelte, ecc ecc.

Coordinamento per la Tutela del Parco Regionale di Aguzzano

Casale Alba 2

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