Casa,servizi,lavoro,reddito :16/9 h.16 in piazza a Tiburtino III

Mercoledì 13 settembre centinaia di abitanti del quartiere, realta’ sociali, cittadini e cittadine solidali da tutta Roma sono scesi in piazza per impedire il consiglio municipale straordinario delle menzogne a Tiburtino III.

Il consiglio, convocato dietro intimidazione dei fascisti di Casapound ed avallato da tutte le forze politiche, e’ stato annullato grazie alla determinazione di coloro che non accettano la strumentalizzazione, le intimidazioni e le incitazioni alla guerra tra poveri delle compagini di estrema destra. Questi signori si sono presentati come corpo estraneo in quartiere, protetti e scortati dalla polizia, mentre al presidio antirazzista e democratico veniva impedito di assistere alla seduta pubblica. Quanto accaduto e’ responsabilita’ di tutte le forze politiche: M5S, che governa questo municipio, PD, Forza Italia e Fratelli d’Italia, che nei giorni scorsi, pur avendo la possibilita’ di porre fine a questo scempio dopo l’irruzione in Municipio, hanno invece scelto di usare la forza contro la societa’ civile, gli abitanti, le associazioni, i comitati che a gran voce avevano chiesto l’annullamento di un consiglio basato sulle menzogne rispetto al centro di via del Frantoio e non sulle reali problematiche del quartiere.

Nelle ultime settimane Tiburtino è stato protagonista dei mezzi di stampa nazionali, descritto come un quartiere razzista in cui formazioni politiche di estrema destra, per lo più esterne alla zona, possono venire a fare i loro comodi politici sulla pelle degli abitanti. Sappiamo bene che la gente di Tiburtino non è razzista e non è disposta a diventare terra di conquista per politicanti di professione. La gente di Tiburtino è semplicemente incazzata perchè purtroppo in questo quartiere, ci sono molti problemi e la vita quotidiana non è facile.

Non è facile vivere in case popolari, come il lotto 17, che cascano a pezzi da anni. Non è facile vivere con l’incubo di uno sfratto per morosità o per occupazione, perchè non c’è lavoro e non si riesce a pagare il canone o un affitto normale. Non è facile iscrivere i propri figli ad una scuola come la “Filzi” che ha una sola palestra per tutto il complesso e non è dotata di aule multimediali ed altri servizi che possano dare un’istruzione di qualità. Non è facile veder chiudere molte piccole attività commerciali, una dopo l’altra, che erano il cuore pulsante del quartiere. Non è facile avere tanti ragazzi e ragazze disoccupate che non hanno la possibilità di costruirsi un futuro.

Tiburtino e la sua gente meritano rispetto, i problemi e le voci del quartiere devono essere ascoltate dalle amministrazioni. I consigli municipali e comunali devono essere fatti sulle reali problematiche e non devono essere straordinari, perchè la cura delle periferie come Tiburtino deve essere al centro delle attività ordinarie delle istituzioni.

Invitiamo tutti gli abitanti di Tiburtino, le realtà sociali, i comitati, le associazioni e i singoli della Tiburtina e di tutta la città a partecipare al corteo di Sabato 16 Settembre a partire dalle 16 a Santa Maria del Soccorso per far sentire forte, insieme, la nostra voce.

Nodo Territoriale Tiburtina

 

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10/9 “Narrazione storica dal basso” + Amatriciana solidale

 

SABATO 10 SETTEMBRE h.18 @ CASALE ALBA 2:

Presentazione del progetto di memoria storica e dell’opuscolo “San Basilio, storie de Roma”

“QUALI ESPERIENZE E QUALI PROSPETTIVE PER LA NARRAZIONE STORICA DAL BASSO?”

Ne parliamo con:

Quarticciolo – Storia di una borgata, progetto di narrazone storica dal basso della resistenza al Quarticciolo, zona est di Roma,
con i ragazzi delle scuole nel quartiere

– Ribelli in Zona Universitaria, progetto di public history attivo nella Zona Universitaria bolognese, a cura del Collettivo Universitario Autonomo Bologna

Comitato Certosa

– Centro di Documentazione Territoriale Maria Baccante – Roma Est

Cristiano Armati, scrittore

Luciano Villani, storico

a seguire Amatriciana solidale a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma – il ricavato verrà devoluto alle Brigate di Solidarietà Attiva – Terremoto Centro Italia.
Subito dopo il terremoto si è messa in marcia la solidarietà dal basso che ha portato alla costruzione di un campo base ad Amatrice grazie all’impegno dei cittadini colpiti dal sisma, delle Brigate di Solidarietà Attiva e degli attivisti e le attiviste degli spazi sociali di Roma e di tutto il Paese. In questi giorni è attivo uno spaccio che sostiene soprattutto chi ha deciso di non lasciare i propri paesi e si trova al di fuori dei campi della protezione civile.
Durante la serata sarà disponibile materiale informativo.

brigate

 

info e contatti: www.progettosabasilio.org
progettosanbasilio@inventati.org

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Programma completo:

https://www.facebook.com/events/914696475340421/

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Il progetto “San Basilio, storie de Roma” si sviluppa a partire da alcune realtà del territorio che cercano di ricostruire, attraverso la ricerca storica e la sua riattualizzazione, la storia di una borgata simbolo della città di Roma.

Il progetto nasce come iniziativa di commemorazione della morte del giovane Fabrizio Ceruso e della “Battaglia” di San Basilio nel 1974. Nei primi giorni di settembre di quell’anno, al termine di un ciclo di lotta per la casa che portò all’occupazione di migliaia di stabili in città, a S. Basilio la polizia intervenne per sgomberare 150 famiglie che da più di un anno avevano occupato alcuni appartamenti IACP in via Montecarotto. Il quartiere visse giorni di dura resistenza dagli assalti delle forze dell’ ordine, durante i quali, l’8 settembre, Fabrizio venne ucciso dal fuoco della polizia.

A partire da questo episodio è sorta l’esigenza di riscoprire la memoria collettiva ormai insabbiata, quando non cancellata, e farla rivivere non come rito di consuetudine ma come strumento di organizzazione di una comunità per aff rontare bisogni, problemi e contraddizioni più che mai attuali.

Il progetto, nel suo piccolo, costituisce un tentativo di narrazione della storia pubblica (public history) dal basso, ovvero la storia applicata e diff usa al di fuori degli ambiti tradizionali, in grado di utilizzare diversi linguaggi e strumenti per raccontare, e soprattutto far raccontare, la storia da e per contesti diversi dal mondo accademico. Questo approccio consente di analizzare il giacimento storico di un territorio e/o di una comunità locale, quasi sempre assente dalla storiografi a uffi ciale, e di far emergere il suo patrimonio immateriale di memorie, traducendole in iniziative pratiche per la sua conoscenza.

La narrazione della storia dal basso è una pratica per nulla scontata. E’ evidente, e in tal senso il caso di Ceruso a San Basilio è emblematico, come chi “scriva” materialmente la storia, ovvero i gruppi di potere dominanti, operi un sistematico svuotamento delle memorie collettive all’interno della società, specialmente in relazione ad episodi di particolare rilevanza come la rivolta del settembre 1974.

Rimozione attuata sia attraverso i mass media, veri artefici della (de)costruzione dell’immaginario collettivo, sia attraverso l’odierna mercifi cazione e massifi cazione di tutti gli aspetti culturali e scientifi ci, non ultima proprio la storia. Il mondo accademico, ipotetico custode del sapere storico in tutte le sue forme, è sempre più lontano dalle istanze sociali e sempre più attento alle esigenze del mercato. In questo senso, raccontare la storia dal basso può assumere un valore importante, sia per recuperare e restituire al sapere collettivo aspetti che fanno indelebimente parte della propria identità, sia come metodo sperimentale di narrazione storica.

Da questi spunti abbiamo cercato di ricostruire la storia delle borgate romane, e di San Basilio in particolare, evidenziando la reazione con cui quella comunità si oppose alla sottrazione di bisogni primari, in primis quello della casa ma non solo. Non si tratta di idolatrare una realtà che, di certo, presentava mille problemi e contraddizioni. Si tratta piuttosto di interrogarsi sull’interpretazione delle condizioni di degrado e sfruttamento e sulle soluzioni prospettate; sull’obiettivo verso cui indirizzare, e in quali modalità, la giusta rabbia che esplode quando viene lesa la dignità popolare.

Si tratta, in altre parole, di porsi alcuni interrogativi: che ruolo svolge la storia della città di Roma, e soprattutto delle sue borgate, in relazione a esplosioni di rabbia popolare così marcati? E’ possibile trovare una chiave di riattualizzazione di quegli avvenimenti? E’ possibile tracciare una linea tra eventi di più di 40 anni fa ed oggi?

 

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1974 – 2016 Fabrizio Ceruso Vive, San Basilio non dimentica!

1974 – 2016 FABRIZIO VIVE,

SAN BASILIO E ROMA NON DIMENTICANO!

 

Programma (in aggiornamento):

 

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LUNEDì 5 SETTEMBRE h. 17 @ PIAZZALE RECANATI (Balena, San Basilio):

Prima Assemblea di lancio della mobilitazione

 

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MARTEDì 6 SETTEMBRE h.17 @ VIA DELLA VANGA (Tiburtino III):

Seconda Assemblea di lancio della mobilitazione

 

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GIOVEDì 8 SETTEMBRE

h. 9 UN FIORE PER FABRIZIO @ Lapide via Fiuminata (San Basilio)

h. 11 UN FIORE PER FABRIZIO @ Lapide Piazza Santa Croce (Tivoli)

h.17 CORTEO CITTADINO

Partenza da via Elena Brandizzi Gianni (Angolo via Tiburtina 1020)

 

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SABATO 10 SETTEMBRE h.18 @ CASALE ALBA 2:

Presentazione del progetto di memoria storica e dell’opuscolo “San Basilio, storie de Roma”

“QUALI ESPERIENZE E QUALI PROSPETTIVE PER LA NARRAZIONE STORICA DAL BASSO?”

Ne parliamo con:

– “Roots”, progetto di narrazone storica dal basso della resistenza al Quarticciolo, zona est di Roma,
con i ragazzi delle scuole nel quartiere

– Ribelli in Zona Universitaria, progetto di public history attivo nella Zona Universitaria bolognese

– Comitato di quartiere Villa Certosa

– Centro di Documentazione Territoriale Maria Baccante – Roma Est

– Cristiano Armati, scrittore

– Luciano Villani, storico

a seguire cena popolare

 

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SABATO 17 SETTEMBRE DALLE 16 @ LARGO ARQUATA DEL TRONTO (San Basilio)

SPORT POPOLARE con le palestre popolari romane

Esibizioni di sport da combattimento

Rugby touch

Basket 3vs3

Calcetto

ALLE 20 CENA POPOLARE

A SEGUIRE PRESENTAZIONE E PROIEZIONE DEL DOCU-FILM AUTOPRODOTTO “SAN BASILIO, STORIE DE ROMA”

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=vikXxZQD94Y

 

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L’8 Settembre di quest’anno ricorrerà il 42° anniversario della morte di Fabrizio Ceruso, 19enne di Tivoli accorso a San Basilio per supportare la lotta per la casa degli abitanti del quartiere.

Nei primi giorni di settembre del 1974 a S. Basilio la polizia interviene per sgomberare 150 famiglie che da più di un anno avevano occupato alcuni appartamenti IACP in via Montecarotto e via Fabriano. Il quartiere vive giorni di dura resistenza dagli assalti delle forze dell’ ordine, durante i quali, l’8 settembre, Fabrizio viene ucciso dal fuoco della polizia.

Da tre anni il progetto “San Basilio, storie de Roma”, composto da varie realtà sociali della zona, sta riattualizzando la storia del quartiere e di quelle giornate, cercando di renderli patrimonio di San Basilio e non solo. Gli avvenimenti del settembre ’74 sono parte di una memoria da far rivivere non come rito di consuetudine, ma come interpretazione e organizzazione di una comunità di fronte a bisogni, problemi e contraddizioni più che mai attuali come quello della casa.

Lo sfruttamento dei territori e dei quartieri segue un filo che da allora arriva ad oggi, dove in nome dei profitti di pochi si continuano a sfruttare coloro che combattono quotidianamente per la sopravvivenza. Come 42 anni fa, molte persone decidono di alzare la testa e di riprendersi ciò che viene sottratto in nome della rendita e della speculazione edilizia: solo chi vive un territorio può determinare la dignità della propria vita.

Ed è proprio da qui che si svilupperà la commemorazione di quest’anno: la figura di Fabrizio come patrimonio di tutte le realtà, i movimenti, i singoli che ogni giorno lottano per un’esistenza degna, in particolar modo quelli che, come nelle giornate del ’74, si battono per il diritto alla casa e la difesa del territorio.

 

Progetto “San Basilio, storie de Roma”

Nodo Territoriale Tiburtina

 

info e contatti:

http://www.progettosanbasilio.org

progettosanbasilio@inventati.org

“Che succede nel quadrante tiburtino?” – Ciclo di iniziative a cura del Nodo Territoriale Tiburtina

 

Il Nodo Territoriale Tiburtina promuove nel mese di Aprile una serie di inziative dislocate nei quartieri delLA Tiburtina per denunciare le molte criticità di questo territorio e formulare delle proposte concrete.

Nel quadrante tiburtino, all’abbandono pressocchè totale delle amministrazioni comunali e municipali alcuni comitati rispondono dal basso con iniziative, azioni dirette a migliorare il territorio e monitoraggio di quelle attività “di palazzo” che sono sempre più lontane dalle esigenze dei quartieri. L’attuale periodo di campagna elettorale è emblematico di quante promesse mai mantenute vengano fatte nel teatrino partitico da coloro che, in maniera bipartisan, hanno amministrato finora Roma e il nostro Municipio conducendo le criticità ai livelli attuali.

In particolare, queste iniziative saranno incentrate sulle tematiche della vendita delle case popolari, della speculazione dei Punti Verde Qualità, della costruzione di una mega-antenna nei pressi della stazione Metro Ponte Mammolo, dei livelli di polveri sottili pm10 stabilmente al di sopra dei limiti per la salute, della privatizzazione del trasporto pubblico. Tematiche che, per incapacità o volontà politica, continuano a non trovare soluzione nè tantomeno coinvolgimento del territorio da parte istituzionale, facendo giungere a esasperazioni e degenerazioni interi quartieri.

Oltre al piano di denuncia, si discuteranno le prospettive concrete in relazione a ciascuna problematica e verrà presentata la proposta di un’estate tiburtina da costruire in maniera autonoma con comitati e realtà sociali del territorio per sopperire alla carenza di spazi di socialità e cultura.

 

Calendario:

 

Tiburtino III: mercoledì 13/4 h.17:30 @ via Grotta di Gregna

Pietralata: sabato 16/4 h.10:30 Largo di Pietralata

Ponte Mammolo: domenica 24/4 h.11:30 Via Briziarelli

San Basilio: giovedì 28 Aprile h.17:30 Piazzale Recanati

 

SUL QUADRANTE TIBURTINO DECIDONO GLI ABITANTI!

 

NodoTiburtina

PRIMA FESTA POPOLARE DEL COMITATO MAMMUT – 12/13/14 GIUGNO 2015

 

12/13/14 GIUGNO 2015

PRIMA FESTA POPOLARE DEL COMITATO MAMMUT
al campo di via Briziarelli riqualificato autonomamente dal comitato

Dal basso contro degrado e speculazioni, i quartieri sono di chi li vive!

PROGRAMMA:

VENERDì 12

h. 17 FISCHIO D’INIZIO DEL TORNEO DI CALCIO POPOLARE PER BAMBINI
(info e iscrizioni, ovviamente gratuite, qui o a comitatomammut@gmail.com o alla sala riunioni del lotto 24)

dalle 18 Laboratorio hip hop & reggae
h. 20 Cena popolare

h. 21 Musica dal vivo

SABATO 13

Dalle 10 giro per il quartiere

h. 11 giochi popolari (corsa coi sacchi, tiro alla fune ecc.)

h. 13 Pranzo con panini, insalate e macedonie

h. 16 Seconda giornata del torneo

h. 18 ASSEMBLEA PUBBLICA

h. 20 Cena popolare

h. 21 e 30 Musica dal vivo con l’orchestra del CIP e proiezioni

DOMENICA 14

Dalle 10 semifinali Torneo

h. 13 Pranzo Buffet freddo

h. 16 FINALI TORNEO

h. 18 Balli di gruppo col maestro Brichetto

h. 21 “La Romanità”, canti popolari con maestro Giancarletto

Durante tutte le giornate banchetti informativi, punto ristoro, murales con importanti artisti e tanto altro

CONDIVIDI, PARTECIPA, DIVERTITI!

Comitato di Quartiere “Il Mammut”

Cultura, Ambiente, Socialità, Sport, Lavoro

 

 

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Domenica 7 Giugno Iniziativa sui Punti Verde Qualità a Parco Feronia

Domenica 7 Giugno Iniziativa sui Punti Verde Qualità a Parco Feronia

Il progetto “Punti Verde Qualità” nasce da un accordo che dal 1995 fà parlare di sè per la scandalosa gestione dei fondi e degli spazi  pubblici portata avanti in maniera bipartisan dalle varie amministrazioni Rutelli, Veltroni, Alemanno ed ora Marino. I punti verdi, come afferma la delibera 169/95, sono concessioni comunali gratuite di aree verdi  ad imprese private della durata di 33 anni, per la progettazione e realizzazione di attività commerciali in cambio della manutenzione e “rivalorizzazione” dei siti. In 19 anni il Campidoglio ha firmato più di 350 milioni di euro di fideiussioni (garanzie) alle banche che hanno finanziato i progetti delle ditte, di cui più di 250 sono stati richiesti all’amministrazione per insolvenza dei privati. La situazione ad oggi è una fotografia che dice tutto: su 67 concessioni solo 17 sono “completate”, 9 in via di realizzazione, 16 in fase di progettazione e 20 bloccate in attesa di ricollocazione. Di queste 19 sono sotto inchiesta, con tanto di arresti degli architetti comunali Stefano Volpe e Maria Parisi e gli imprenditori Massimo Dolce e Marco Bernardini.

E’ inaccettabile che il Comune garantisca credito illimitato a soggetti che poi scaricano sulla comunità i costi dei loro profitti e, assumendo una veste di “proprietari” delle aree che gestiscono come Parco Feronia e molte altre nel nostro municipio (Parco Kolbe, San Basilio, Torraccia e Tiburtino Sud), credono di poter fare il loro comodo speculando sui soldi pubblici.

Domenica 7 giugno:

dalle 17 incontro-dibattito con i comitati locali contro i Punti Verde Qualità

dalle 19 apericena

 

Nodo Territoriale Tiburtina

 

7-giugno

Sgombero e macerie a Ponte Mammolo: di chi è la colpa?

 

La mattina dell’11 maggio polizia e ruspe sgomberano e abbattono la cosiddetta baraccopoli di via delle Messi D’Oro, nei pressi della stazione di Ponte Mammolo. Si tratta di un insediamento presente sul territorio da più di quindici anni, nato per sopperire alla mancanza già allora di politiche d’accoglienza degne, abitato da migranti africani, sudamericani e ucraini.

 

Una volta demolito l’insediamento, seppellendo anche documenti ed effetti personali sotto le le macerie, l’amministrazione ha predisposto un piano di sistemazione vergognoso, che prevede il trasferimento solo di una parte dei rifugiati nel centro Baobab, peraltro già al centro delle vicende di Mafia Capitale, assiepandoli in condizioni precarie persino nel cortile della struttura. Tutti gli altri,  transitanti, non censiti ed esclusi, sono rimasti all’addiaccio nella zona della metro, abbandonati a se stessi, senza cibo né acqua, in condizioni igienico-sanitarie scandalose. Non che nella baraccopoli ci fosse una situazione eccellente, ma sicuramente migliore rispetto a un marciapiede in mezzo alla strada. Sostanzialmente, una volta terminato il lavoro delle ruspe ed aver di fatto creato l’emergenza, nonostante le belle parole del Municipio e dell’Assessorato alle politiche sociali, le istituzioni se ne sono letteralmente lavate le mani, lasciando al caso e alla solidarietà di realtà sociali, associazioni e abitanti del quartiere la sopravvivenza degli sgomberati. Come se non bastasse, operatori attivi nell’insediamento hanno confermato la presenza di amianto nelle case nell’insediamento, sostanza mortale che è stata polverizzata e lasciata, insieme alle altre amcerie, in quella che è diventata una discarica a cielo aperto senza le minime precauzioni di sicurezza per lo smaltimento, nè alcun avviso agli abitanti.

 

Dopo parecchi giorni l’amministrazione e la il Ministero dell’Interno hanno preso impegni generici e senza garanzie, facendo il solito gioco scaricabarile in cui nessuno si è assunto la responsabilità di quanto avvenuto. La realtà è invece che le istituzioni sono più che responsabili a tutti i livelli: dalle guerre nei Paesi d’origine dei migranti alle migliaia di persone che muoiono in mare ogni giorno; dal business creato sull’accoglienza, di cui l’inchiesta Mafia Capitale è solo la punta dell’iceberg, alle condizioni insostenibili in cui i migranti sono costretti ad attendere il proprio destino. Ponte Mammolo è solo una delle tante di situazioni critiche: nel solo quadrante Tiburtino esistono decine di centri dove centinaia di migranti vivono assiepati per mesi o anni senza un briciolo di prospettiva, incastrati nei complessi meccanismi burocratici dell’accoglienza, della richiesta d’asilo, del transito o del permesso di soggiorno. L’unica risposta dei governanti, che non hanno la minima idea di come affrontare un flusso migratorio imponente, sarà, come dimostrato in questi giorni, quella di trattare un grave problema sociale come una questione di ordine pubblico, cercando di mettere in contrapposizione i territori e le periferie con coloro che hanno l’unica colpa di scappare da guerre e sofferenze.

Non ci caschiamo più, sappiamo bene di chi è la colpa: il vero degrado sono le schifose manovre delle istituzioni sulla pelle dei migranti, degli abitanti e dell’ambiente!   

 

 

Nodo Territoriale Tiburtina

nodoterritorialetiburtina@inventati.org

Fb: Nodo Territoriale Tiburtina

 

 

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1 Marzo Assemblea pubblica di presentazione del Nodo Territoriale Tiburtina

 

Il IV Municipio è uno dei quadranti più densamente popolati ed estesi di Roma. Crocevia di quartieri, infrastrutture, etnie e tradizioni popolari, in questo territorio sono purtroppo evidenti molti problemi e contraddizioni di una grande metropoli, aggravati da una gestione politico-amministrativa sempre legata al malaffare e alla corruzione endemica.

Cementificazione crescente a fronte di numerosi spazi vuoti e abbandonati, vendita delle case popolari, emergenza abitativa, disoccupazione e precarietà dilaganti, carenza di servizi, mancanza di spazi di socialità e cultura sono solo alcuni dei disagi che quotidianamente ci si trova ad affrontare nelle periferie come quelle situate lungo l’asse tiburtino. Quartieri da tempo bersaglio delle speculazioni di palazzinari e affaristi di turno, che hanno fatto della Tiburtina una delle direttrici di sfruttamento, speculazione ed espansione selvaggia della città, attraverso un sistema diffuso di cui le recenti inchieste giudiziarie come Mafia Capitale hanno evidenziato solo una piccola parte.

In un simile contesto operano numerose realtà che si muovono nel territorio per sopperire alle dolose mancanze delle amministrazioni e costruire nuovi modi di interpretare la vita nei quartieri e le necessità ad essa collegate. Attraverso il dialogo con gli abitanti e la lotta quotidiana all’interno delle varie problematiche, vi sono movimenti sociali, comitati, associazioni e singole persone che ogni giorno si adoperano, con più di qualche difficoltà, per proporre un’alternativa reale dal basso alla gestione della città che ha portato alla situazione attuale.

Partendo dall’esperienza della Conferenza Urbanistica Municipale tenutasi da settembre a dicembre 2014, in cui molte di queste realtà si sono sedute intorno all’ennesimo tavolo istituzionale di presunta partecipazione alle decisioni dei “piani alti”, è nata l’idea di creare un coordinamento fra le diverse vertenze presenti nel Municipio che, pur nella loro diversità, sono tutte parte di un’idea di città in linea con le priorità di chi i quartieri li abita, li vive, li attraversa quotidianamente. Un nodo territoriale, dunque, aperto alle istanze di tutti e in continuo divenire, a cui possano partecipare allo stesso modo situazioni già strutturate o singole persone, per dare maggiore forza ed efficacia alle istanze presenti e costruire insieme un progetto complessivo di organizzazione del territorio partendo non dagli interessi economici dei privati, ma dalle esigenze del territorio stesso.

Per dare forma e confrontarci sul progetto e il suo possibile sviluppo invitiamo ad un’assemblea pubblica Domenica 1 Marzo alle ore 11 nel piazzale antistante la stazione metro Pietralata.

Nodo Territoriale Tiburtina
nodoterritorialetiburtina@inventati.org

 

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