Domenica 19/5 Presentazione del libro “Agire contro la disuguaglianza. Un manifesto”

Domenica 19 maggio h.16:00

Presentazione del libro “Agire contro la disuguaglianza. Un manifesto” di e con Michele Raitano

Il libro che viene presentato è un’analisi approfondita del fenomeno delle disuguaglianze economiche in Italia e non solo. Si parlerà di luoghi comuni e dubbie verità del tipo: un paese, per crescere economicamente deve per forza accettare l’aumento delle disuguaglianze? Contano solo le differenze nelle opportunità per determinare le disuguaglianze sociali?

Ne parliamo con:

Michele Raitano, autore del libro e docente di Politica Economica all’Università La Sapienza

Dottorandi della Facoltà di Economia dell’Università La Sapienza

Domenica 10/3 “Flat tax, tra mito e realtà”

DOMENICA 10 MARZO

Primo incontro di economia del 2019 al Casale

FLAT TAX: TRA MITO E REALTA’

dalle 13 pranzo sociale

h.15:30 incontro-dibattito con Fabrizio Patriarca, ricercatore presso l’ Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia

Abstract:

La flat tax è un’aliquota unica per tassare i redditi degli imprenditori e dei lavoratori autonomi che sostituisce in parte l’IRPEF.

Tale regime fiscale viene già applicato nei paesi dell’est europa, paesi dove non esiste una tradizione del welfare state, ovvero uno stato che interviene nell’economia per creare quell’equità dei diritti e delle condizioni di vita che essa da sola non è in grado di raggiungere.

La costituzione italiana, all’articolo 53, prevede che la tassazione sia strutturata in maniera progressiva, ovvero chi ha di più paga una porzione maggiore del suo reddito.

Art. 53: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.”

In uno stato sociale, i governi hanno due strumenti per realizzare la redistribuzione del reddito, questi sono la spesa pubblica e la tassazione.
Se il regime di tassazione perde la progressività, i redditi più alti avranno maggiori guadagni dei redditi più bassi, e dunque viene meno la redistribuzione del reddito da chi ha di più a chi ha di meno.

Anche se i destinatari di questa manovra sono imprenditori e lavoratori autonomi, gli effetti della flat tax ricardanno su tutta la società.

Per scoprire di che si tratta e capire quali saranno gli effetti sulla società oltre che sulla crescita economica, verrà a trovarci Fabrizio Patriarca, giovane docente dell’università di Modena e di Reggio Emilia, esperto in materia di macroeconomia ed economia pubblica.

Come tutti gli incontri al casale l’evento è per tutti/e e non vuole essere una lezione ma un dibattito per crescere insieme e confrontarsi.

Vi aspettiamo numerosi/e!

DOMENICA 15/4 Presentazione di “Non è lavoro, è sfruttamento” con l’autrice Marta Fana

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DOMENICA 15 APRILE

 

Dalle 13 pranzo popolare a sostegno dell’ASD Mammut – Ponte Mammolo

 

Dalle 16 presentazione del libro “Non è lavoro, è sfruttamento” con l’autrice Marta Fana

 

Abstract:

Dicevano: meno diritti, più crescita. Abbiamo solo meno diritti. La modernità paga a cottimo. Così dilaga il lavoro povero, spesso gratuito, la totale assenza di tutele e di stabilità lavorativa. È una condizione che coinvolge più di una generazione. Non più solo la generazione Erasmus e i Millennials, ai quali si è ripetuto il mantra dei giovani schizzinosi o emigranti per scelta. Ma anche le generazioni precedenti. Da troppo tempo si tace sulla perdita di diritti e sul crescente sfruttamento, la chiamano pace sociale. Ora è il momento di fare pulizia: il lavoro è la questione fondamentale del nostro tempo.

Giovani e meno giovani costretti a lavorare gratis, uomini e donne assuefatti alla logica della promessa di un lavoro pagato domani, lavoratori a 3 euro l’ora nel pubblico e nel privato: questa è la modernità che paga a cottimo. Sottoccupazione da un lato e ritmi di lavoro mortali dall’altro. Diritti negati dentro e fuori le aziende per quanti non vogliono cedere al ricatto. Storie di ordinario sfruttamento, legalizzato da vent’anni di flessibilizzazione del mercato del lavoro. Malgrado la retorica della flessibilità espansiva e del merito come ingredienti indispensabili alla crescita sia stata smentita dai fatti, il potere politico ha avallato le richieste delle imprese. Il risultato è stato una cornice legislativa e istituzionale che ha prodotto uno sfaldamento del mondo del lavoro: facchini, commesse, lavoratori dei call center, addetti alle pulizie in appalto procedono in ordine sparso, non sentono più di appartenere alla medesima comunità di destino.
Le inchieste di Marta Fana sul Jobs Act e la sua lettera al ministro Poletti, condivise da migliaia e migliaia di lettori, hanno portato alla luce la condizione del lavoro in Italia, imponendola all’attenzione pubblica come voce di un’intera generazione.

 

 

A proposito dell’ASD Mammut – Ponte Mammolo:

 

L’ASD Mammut Pontemammolo nasce il 22 Febbraio 2018 dall’esperienza triennale del CdQ Mammut, realtà apartitica e autofinanziata che, partendo dalle esigenze del territorio, si attiva per migliorare le condizioni del quartiere di Rebibbia – Ponte Mammolo e dei suoi abitanti.

L’ASD Mammut Pontemammolo vuole iniziare un percorso di sport popolare in un territorio carente di strutture aggregative e di attività per ragazze e ragazzi.

Le attività dell’ASD si svolgeranno presso la palestra della Scuola Giovanni Palombini, con cui il Comitato Mammut ha da tempo avviato una proficua collaborazione attraverso il doposcuola e le visite didattiche alla scoperta del quartiere. La scelta della palestra scolastica è funzionale al coinvolgimento di bambini e bambine, ragazzi e ragazze, primo obiettivo dell’ASD.

La principale disciplina sarà quella del pugilato, attraverso cui intraprendere un doppio cammino: da un lato l’insegnamento di quella che fu definita nel XVIII secolo Nobile Arte, appunto il pugilato; dall’altro lo svolgimento attività ludico-educative, sulla base dei principi dell’educazione non-formale, da integrare all’attività sportiva. Il pugilato è uno sport non solo di combattimento e di difesa, ma anche di valori quali la disciplina ed il rispetto nei confronti dell’avversario, inteso come soggetto col quale crescere e imparare.

Verranno sviluppate anche altre attività, come i Balli di gruppo ed i Balli latino-americani. Siamo aperti a chiunque voglia proporre attività sportive o voglia collaborare con noi.

Crediamo che attraverso lo sport si possa creare una crescita personale di tutti, grandi e piccoli, volta al rispetto sia delle persone che del luogo in cui viviamo, all’inclusione sociale, alla collaborazione reciproca.

 

INSIEME SI PARTECIPA, UNITI SI VINCE!

 

Cento anni dopo: 1917-2017 Da Lenin a Zuckerberg

Domenica 26 Novembre

ore 10 Pulizia del Parco e del Casale

 

Come ogni ultima domenica del mese (da 6 anni a questa parte) siamo ancora nel Parco di Aguzzano a dare il nostro contributo nella manutenzione e pulizia di questo lembo di verde che ancora resiste all’avanzare della città metropolitana. Questa volta ci dedicheremo in particolare alla pulizia del Casale Alba2 in preparazione alla festa che si terrà proprio in questi locali nei giorni 1, 2, 3 Dicembre 2017 (vedi i riferimenti in questo sito) e a tale proposito ricordiamo l’oramai consolidata cooperazione sulle tematiche ambientali, di pulizia e decoro con il Comitato Mammut, con il Comitato Kant Nomentana, con il Comitato Schopenhauer, con l’Associazione Rapporti Urbani dell’Orto di Aguzzano.

 

PULIZIA-NOVEMBRE-2017

ore 15:30

In occasione del centenario della Rivoluzione d’Ottobre, presentazione del libro “Cento anni dopo: 1917-2017 Da Lenin a Zuckerberg” di Rita di Leo.

Abstract:

Lenin e Zuckerberg sono due rivoluzionari, l’uno appartiene al Novecento, l’altro al secolo che miliardi di persone stanno vivendo dentro la sua sfera. Anche Lenin ha avuto negli anni venti-trenta del Novecento una sterminata massa di credenti ma poi, quasi alla fine del Novecento, le statue erette in suo onore sono state fatte a pezzi, con l’accusa di non aver cambiato lo stato delle cose o al contrario di aver tentato di farlo. L’altro – i cui antenati venivano anch’essi dalla vecchia Europa – appartiene al tempo nuovo che ha contribuito a plasmare. Ed è consapevole delle conseguenze. Il Novecento è il focus del libro, dove è data rilevanza a ciò che è accaduto ma che poteva diversamente accadere. Ben altri poteri pre mono sul XXI secolo, emerso dalle macerie dell’altro ed è un tempo nuovo su cui gli Zuckerberg decidono per i loro follower cosa fare, cosa avere, cosa sapere. Come non pensare.

Rita di Leo, professoressa di Relazioni Internazionali presso la «Sapienza» Università di Roma, ha focalizzato le sue ricerche su una vicenda centrale del Novecento: la con trapposizione tra il socialismo sovietico e il capitalismo americano. Tra i suoi libri: Vecchi quadri e nuovi politici. Chi comanda davvero nell’ex Urss (il Mulino, 1992), Ri – formismo o Comunismo: il caso dell’Urss (Liguori, 1993), Il primato americano (il Mulino, 2000), Lo strappo atlantico. America contro Europa (Laterza, 2004), L’esperimento profano. Dal capitalismo al socialismo e viceversa (Ediesse, 2012), L’età della moneta (il Mulino, in uscita nel 2018).

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Domenica 19/2 Secondo appuntamento di Economia

 

LOCANDINA_casale 19 febbraio DUE

Dai perdenti della globalizzazione alla bancarotta dell’euro passando per Marx, Sraffa e Keynes.
Lo scontro fra le grandi teorie economiche, gli arcani delle politiche di Draghi e il fallimento dell’Europa.

Questo libro si rivolge a chi in questi anni non ha accettato le spiegazioni convenzionali di una crisi devastante e l’idea che «siamo un Paese corrotto, fortuna che Europa ed euro ci fan rigare dritti». Da Adam Smith a Schäuble, l’ambizione del volume è di intrecciare la teoria economica alle drammatiche vicende della crisi europea, dell’euro, del declino del nostro Paese. Non basta prendersela col “neoliberismo”, le “banche malvagie”, la “finanza speculativa” o la “corruzione”. Si deve scavare nelle fondamenta della teoria convenzionale che è dietro le politiche monetarie e fiscali europee, la deregolamentazione finanziaria, lo smantellamento dei diritti sociali (le cosiddette “riforme strutturali”), il mercantilismo tedesco.

Muovendo dalle teorie di Sraffa e Keynes e dalla letteratura eterodossa, il volume mostra la debolezza di quelle fondamenta e la natura conservatrice della costruzione europea. Analisi economica critica e realismo politico ci suggeriscono che, sfortunatamente, un’“altra Europa” non è possibile in quanto le entità politiche e monetarie sovranazionali hanno un’insopprimibile impronta liberista, e sono funzionali a smantellare gli spazi nazionali in cui si esprime il conflitto sociale che, se regolato, è il sale della democrazia.

Domenica 10 Aprile il Gruppo Economia presenta” Produttività e crisi in Europa”

 

La produttività è una parola sentita e risentita nel dibattito politico odierno, si tratta di un concetto complesso e un valore affatto semplice da ottenere, e quindi facilmente strumentalizzabile. Con la produttività del lavoro si cerca di esprimere l’apporto del lavoro al valore della produzione, essa è influenzata quindi dal livello dei salari, dalle innovazioni tecnologiche, dall’organizzazione del processo produttivo e anche dal potere contrattuale dei lavoratori.

Si deduce quindi che questo valore dovrebbe avere un trend simile se non uguale a quello dei salari, ma non è quello che sta succedendo. Nei paesi dell’eurozona, come anche negli USA, dagli anni 80 si nota che i salari sono cresciuti meno della produttività. Da quell’epoca infatti i salari sono rimasti contenuti nel tentativo delle forze politiche di contenere i prezzi, il risultato è che tutto il valore del prodotto in eccesso ai pagamenti dei salari è finito nelle tasche dei capitalisti.

Ma torniamo ad oggi, nel mercato globalizzato che la rivoluzione neoliberista degli anni 80 ha creato, oggi questa economia è in crisi e ancora una volta chi deve pagare è il “fattore lavoro”. Dopo aver stipendiato tutti quegli impreditori che hanno visto detassare i propri costi di produzione (i salari) con la progressiva precarizzazione del lavoro, ai lavoratori viene addossata anche la responsabilità di “uscire dalla crisi” accettando questi bassi salari nel nome della competitività.

Cerchiamo di discuterne con Gianluigi Nocella ricercatore in economia politica alla Sapienza.

 

h.13 Pranzo sociale a sostegno del laboratorio di teatro

h.15:30 Incontro e dibattito

 

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