Giù le mani dal Casale Alba 1!


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Siamo i membri del Forum per la Tutela del Parco di Aguzzano, coordinamento di realtà sociali, associazioni, comitati e cittadini dei quartieri Rebibbia, Ponte Mammolo, Casal dè Pazzi. Il Forum è promosso da:

– Casale Alba 2 – Parco di Aguzzano

– Comitato di Quartiere Mammut – Ponte Mammolo

– Associazione Sportiva Dilettantistica Mammut – Ponte Mammolo

– Centro Anziani Rebibbia – Ponte Mammolo

– Associazione “La Locomotiva” – Casal dè Pazzi

– Associazione Sportiva Dilettantistica “Corpi pazzi” – Casal dè Pazzi

 

Il Forum, che ci si augurava fosse istituito ufficialmente dall’amministrazione municipale per avviare un dialogo costruttivo con le realtà territoriali, si pone l’obiettivo di preservare il patrimonio naturalistico e storico-culturale del Parco Regionale Urbano di Aguzzano e dei casali posti al suo interno, nella fattispecie discussa in questa sede il Casale Alba 1.

Per chi non la conoscesse, la storia di Aguzzano è storia di una comunità che si è sempre battuta per la sua tutela, a partire dalla lotta per l’istituzione del Parco nel 1989, con la quale gli abitanti hanno strappato questo polmone verde alla cementificazione e al consumo di suolo. L’esperienza del Casale Alba 2 nasce da un’ampia mobilitazione nata nel 2011 contro un progetto che avrebbe stravolto la natura del Parco e dei suoi casali. Alba 2, dopo anni di abbandono, dal 2 dicembre 2012 è vivo e aperto alla collettività in maniera totalmente volontaria e senza finanziamenti, al suo interno si svolgono decine di attività gratuite, laboratori, iniziative, dibattiti, concerti, presentazioni, frequentate da centinaia di persone. Numerose le collaborazioni con il territorio, a partire dal Comitato Mammut, l’ASD Mammut Ponte Mammolo, la Scuola Giovanni Palombini, la parrocchia di S. Gelasio, il Museo di Casal dè Pazzi, i comitati e le associazioni della zona.

Nei mesi scorsi il coordinamento di tutela del Parco, composto da realtà sociali, associazioni e comitati dei quartieri Casal de’ Pazzi-Nomentano, Rebibbia e Ponte Mammolo, è venuto a conoscenza di un interesse della Giunta del IV Municipio per il Casale Alba 1, uno dei casali storici dell’Agro romano situati nel Parco Regionale Urbano di Aguzzano. Questo immobile, di particolare interesse storico-culturale in relazione alla storia dell’Agro romano, è protetto, come l’intero Parco, da una serie di vincoli previsti dalla Legge di istituzione del Parco di Aguzzano (Legge Regionale n.55 dell’8 Agosto 1989) e dal Piano d’Attuazione del parco stesso (Deliberazione del Consiglio Comunale n.74 del 15 marzo 1991). Il Piano stabilisce la destinazione d’uso dei casali: nel caso di Alba 1 è prevista una “Casa del Teatro”. L’immobile Casale Alba 1, censito nella Carta storica archeologica monumentale e paesistica del Suburbio e dell’Agro Romano, è vincolato dal D.lgs. 42/2004 “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” ed è inserito, al pari dell’intero sistema dei 5 Casali del Parco Regionale Urbano di Aguzzano, nel Piano Territoriale Paesistico Regionale (Legge Regionale 24/98 modificata con DGR 1025/2007).

L’estate scorsa è emersa la volontà della Giunta Municipale di mettere a bando la concessione per l’utilizzo del Casale Alba 1, senza tenere conto né dei vincoli presenti sul parco, né delle procedure necessarie per questo tipo di concessioni, né tantomeno delle realtà presenti sul territorio.

direttiva Presidente n. 7

Lo scorso 18 ottobre è stata convocata, su pressione dei comitati, una Commissione Trasparenza al Municipio IV per fare chiarezza sulla vicenda, ma si è conclusa con un nulla di fatto. La Giunta Municipale ha completamente disertato l’incontro, mentre i pochi consiglieri di maggioranza presenti non sapevano nemmeno di cosa si stesse parlando. La Commissione si è sciolta con la promessa di una nuova convocazione in tempi brevi, mai avvenuta.

Verbale della comm.trasparenza del giorno 18.10.2018

Il 16 novembre le realtà del territorio hanno organizzato un’iniziativa pubblica in cui si è ribadita la volontà di voler costruire un processo partecipato sulla destinazione del Casale Alba 1, la sua funzione pubblica e la possibilità di renderlo al più presto fruibile alla cittadinanza. Il Parco è, ancora oggi, tutelato dal basso dagli abitanti e da coloro che lo frequentano ogni giorno. Esistono già, ad Aguzzano, delle realtà che svolgono la funzione cui i casali erano destinati, come la Biblioteca Giovenale, l’Orto Giardino di Aguzzano, il Casale Alba 2. Da queste esperienze si sarebbe potuto partire anche per il futuro di Alba 1.

Con la delibera n.21 del 12/12/2018 la Giunta Della Casa, emanata senza consultare né l’ente gestore Roma Natura né la Regione, ha invece compiuto un atto gravissimo, sconfessando sia la partecipazione dei cittadini che le funzioni deputate ai casali del Parco di Aguzzano. Tante le domande sul piatto: perché una mancanza di trasparenza e partecipazione così marcate? Perchè violare i vincoli posti sul Parco da Leggi e Piano d’Assetto? Perchè installare un tipo di attività a scopo di lucro in un Parco pubblico, con finalità che nulla hanno a che vedere con il Parco stesso? Come si intende armonizzare il contenuto della delibera con i vincoli posti sul Parco e su Alba 1, destinato a “Casa del Teatro”?

DELIBERA N.21_2018_alba1

Il 21 dicembre 2018 è stata protocollata un’interpellanza firmata da 70 persone per chiedere spiegazioni in merito alla delibera.

 

Il 16 gennaio si è svolto il Consiglio Municipale straordinario sul Casale Alba 1 alla presenza di decine di abitanti del quartiere e realtà sociali che hanno ribadito un concetto semplice: fermare la delibera, frutto di arroganza politica e mancata partecipazione e trasparenza, e istituire un forum permanente che coinvolga il territorio sul futuro di Alba 1. I Casali sono immobili storici dell’Agro romano, il parco è un importante polo di biodiversità e il Piano d’Assetto, mai abrogato, prevede la tutela del suo patrimonio storico-culturale-ambientale. Ad Alba 1 si potrebbe fare un progetto ampio, coinvolgendo gli abitanti e le realtà sociali, che non solo rispetti la destinazione d’uso di casa teatrale, ma includa anche un museo dell’agro romano, una casa del parco, un luogo a disposizione delle realtà sociali e degli abitanti, un punto di tutela della biodiversità. Un modo per mettere al centro del suo futuro non il profitto di qualche privato, ma la gestione e proprietà pubblica finalizzata alla conservazione e alla salvaguardia di Alba 1 e del Parco.

L’ordine del giorno presentato in consiglio, che chiedeva proprio il blocco dell’iter della delibera e l’istituzione di un forum tra amministrazioni e territorio, è stato bocciato dalla maggioranza a 5 Stelle. La presidente Della Casa e la maggioranza consiliare pentastellata hanno preso generici impegni per il coinvolgimento dei cittadini, a fronte di una richiesta di partecipazione e trasparenza che va avanti da 4 mesi.

Con la delibera della Giunta Municipale n.21 del 12/12/2018 è stata tracciata, a nostro avviso, una direttrice errata per ciò che concerne la destinazione d’uso del Casale Alba 1. Le ragioni di tale convinzione sono di duplice natura: anzitutto metodologica, poiché non sono state coinvolte né le istituzioni preposte alla gestione del Parco (Regione Lazio e RomaNatura) né gli attori sociali e i cittadini che tutelano il Parco Regionale Urbano di Aguzzano dalla sua istituzione, 30 anni or sono; in secondo luogo perché la delibera, pur lodevole nelle intenzioni, prevede una destinazione d’uso non coerente con le indicazioni contenute nel Piano Attuativo e Regolamento d’Attuazione ai sensi della Deliberazione del Consiglio Comunale n.74 del 15 marzo 1991, tuttora in vigore secondo le prescrizioni di legge, e non esclude l’ingresso di privati a scopo di lucro nella gestione del Parco e dei Casali, aspetto che costituirebbe un pericoloso precedente non solo per Aguzzano, ma per l’intero sistema delle aree protette.

L’assenza della Giunta Municipale alla Commissione Trasparenza convocata in data 18/10/2018, la mancata risposta all’interpellanza di iniziativa popolare al Presidente del Municipio IV di Roma Capitale protocollo CE/2018/179631 del 21/12/2018, la bocciatura dell’OdG presentato nel Consiglio Municipale Straordinario del 16/1/2018 avente ad oggetto la sospensione dell’iter della delibera 21/2018 e l’istituzione di un tavolo permanente tra istituzioni, cittadini e realtà territoriali per avviare un percorso partecipato dalla cittadinanza sul futuro del Casale Alba 1, rappresentano per noi notevoli violazioni delle prescrizioni di trasparenza e partecipazione richieste ad un’amministrazione pubblica.

Peraltro proprio lo Statuto dell’Ente Regionale RomaNatura prevede, all’art. 6, che si promuovano “forme di consultazione delle popolazioni locali nonché di associazioni e gruppi portatori di interessi collettivi e diffusi al fine di garantire la partecipazione dei cittadini all’attività dell’Ente di gestione e l’imparzialità e trasparenza dell’azione amministrativa”. Vi si puntualizza anche che “i cittadini singoli ed associati” possono “esporre comuni necessità, connessi al conseguimento delle finalità istitutive dell’Ente di gestione”, prima fra tutte – secondo noi – la promozione della tutela e della valorizzazione delle aree verdi affidate.

Tutto ciò premesso, non riteniamo che le sole Commissioni Consiliari del Municipio sian sufficienti come mezzo di interlocuzione politica con la cittadinanza, come parimenti riteniamo insufficiente il coinvolgimento della sola Amministrazione municipale nella concessione di un immobile sito all’interno di un Parco Regionale Urbano nella cui gestione e tutela è statuita la presenza di molteplici istituzioni e amministrazioni pubbliche.

Nonostante quanto sopra esposto, il Forum si propone come soggetto dialogante e propositivo nei confronti dell’Amministrazione municipale, nella speranza che tale invito venga raccolto da tutte le istituzioni preposte alla gestione del Parco Regionale Urbano di Aguzzano.

In linea con tali intenti, esponiamo qui le linee guida della nostra proposta per l’utilizzo del Casale Alba 1, che verranno altresì esposte alla cittadinanza e alle istituzioni preposte in tutte le sedi competenti.

L’immobile Casale Alba 1, censito nella Carta storica archeologica monumentale e paesistica del Suburbio e dell’Agro Romano, è vincolato dal D.lgs. 42/2004 “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” ed è inserito, al pari dell’intero sistema dei 5 Casali del Parco Regionale Urbano di Aguzzano, nel Piano Territoriale Paesistico Regionale (Legge Regionale 24/98 modificata con DGR 1025/2007). In particolare, il D.lgs. 42/2004, art. 10, comma 1 recita: “Sono beni culturali le cose immobili e mobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonché a ogni altro ente e istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico; comma 4, lettera L: “Le tipologie di architettura rurale aventi interesse storico od etnoantropologico quali testimonianze dell’economia rurale tradizionale“.

La città di Roma, in epoca recente, è stata investita da un processo di urbanizzazione diffusa, accentuatosi intorno agli anni Ottanta, che ha sollecitato una destrutturazione spaziale del contesto stesso e, in molte circostanze, una perdita di senso del luogo e delle sue peculiari specificità. Si è generata una condizione di “diluizione urbana” che ha coinvolto il territorio della Campagna Romana, con la conseguente marginalizzazione dei contesti rurali e la realizzazione di spazi urbani dilatati e frammentari. Queste le ragioni per cui è emersa l’importanza della conservazione e della tutela degli spazi urbani e degli immobili che, a fronte della loro condizione periferica e marginale, assumono una rilevanza strategica nel sistema metropolitano di Roma, annullando così qualsiasi tradizionale contrapposizione centro/periferia.

Numerose tracce storiche e memoriali rappresentano oggi segni del passato, “iconemi” paesaggistici impressi nella storia del territorio ma non facilmente rintracciabili nel contesto urbano. Per superare questa fase di de-territorializzazione e ri-territorializzare gli spazi urbani, è necessario che le aree più o meno marginali della città divengano veri e propri punti di forza, nodi focali cui ricorrere per rintracciare e riconoscere le energie sociali e culturali che possano rinnovare l’identità territoriale. In quest’ambito si intravedono nuove possibili forme di governo del territorio, di recupero e gestione partecipata di quegli elementi architettonici e urbani che, nel sistema di relazioni tra ambiente insediativo e ambiente naturale, sono rimasti stabili nel tempo. L’individuazione di tali elementi è fondamentale per far emergere il patrimonio delle stratificazioni materiali e immateriali derivanti dai precedenti cicli di territorializzazione da reimpiegare nell’attualità. Ciò implica un intervento sul territorio che sappia insistere sulla valorizzazione attraverso la conservazione e la tutela delle qualità specifiche dei luoghi, in quanto le loro caratteristiche peculiari derivano dall’incontro tra diverse energie delle società locali che, a loro volta, reinterpretano o reinventano le potenzialità future del patrimonio territoriale. Proprio in quadranti come quello di Rebibbia-Ponte Mammolo-Casal dè Pazzi, in cui gli abitanti hanno difficoltà a rintracciare una propria identità, la salvaguardia del patrimonio storico-sociale-culturale-naturalistico-urbano costituito dal Parco Regionale Urbano di Aguzzano e dei suoi Casali rappresenta una esigenza imprescindibile.

Il territorio in cui insiste il Parco Regionale Urbano di Aguzzano è già attivo sotto questo profilo. Il caso del Museo di Casal de’ Pazzi, costruito intorno ad un sito pleistocenico, costituisce un esempio fruttuoso di ri-territorializzazione attraverso l’identità ed il giacimento storico. In una città storica grande come Roma, che conserva imponenti resti del passato, alcuni luoghi simbolo assumono il valore di un “marchio”, qualcosa che crea l’immagine della città al di fuori di essa. Questi luoghi, tuttavia, non sempre sono sentiti come “propri” da chi vive la città stessa. In tali contesti l’attenzione viene posta essenzialmente sui centri storici e il loro immenso patrimonio, mentre le aree periferiche e suburbane, insieme ai monumenti di cui sono ricche, sono spesso relegati a diventare spazi separati e poco valorizzati. In questo contesto il Museo può e deve avere una funzione non solo di conservazione, ma anche e soprattutto di strumento culturale attivo, finalizzato alla ricostituzione di un legame tra la comunità attuale e il passato. Un presidio culturale, collegato alle altre realtà qualificanti presenti sul territorio, che contribuisce al riconoscimento dell’identità di una collettiva. Il Museo di Casal de’ Pazzi si inserisce a pieno in tale percorso museologico.

Il sito di Casal de’ Pazzi è particolarmente importante per la conoscenza del popolamento umano del Pleistocene medio europeo. Eccezionalmente ben conservato, sebbene collocato nel pieno della città moderna, permette di comprendere l’antico paesaggio e le sue relazioni con i gruppi umani che vivevano allora nel territorio della futura Roma. Oltre a svolgere quanto necessario per la protezione del sito sono state effettuate, nel contempo, scelte museologiche e museografiche in grado di permetterne la piena comprensione. Due i percorsi scelti, strettamente legati tra loro: l’adozione di strumenti di comunicazione semplici ed efficaci e la creazione di una rete di relazioni con il territorio. Per ciò che concerne il primo aspetto, oltre alle forme tradizionali di comunicazione museale, sono stati utilizzati strumenti di tipo visivo e/o interattivo con l’obiettivo di favorire il coinvolgimento del visitatore e di mantenere alto il suo livello di attenzione. Tutte le fasi della visita contribuiscono a costruire un museo “narrativo” attraverso l’utilizzo di una serie di strategie e moderne tecnologie: il cosiddetto digital storytelling, un approccio interattivo e dinamico al percorso museale. L’innovazione, nella strategia del Museo, si combina con il secondo elemento chiave, ovvero lo stretto rapporto con il territorio. Un luogo di partecipazione e di inclusione attiva degli stakeholder al fine di rendere il museo un forum per il dialogo, l’interazione, la costruzione di contenuti condivisi, progetti, conoscenze, inclusione sociale, adozione del patrimonio culturale. La prospettiva è responsabilizzare il territorio nella conservazione e nella trasmissione del patrimonio culturale alle generazioni future. In questo processo il museo diventa promotore, insieme ad altri organismi territoriali, le scuole, i luoghi di aggregazione, le realtà sociali, le associazioni, i comitati, della formazione della coscienza civica della comunità territoriale. Il luogo di conservazione, una volta elitario, riservato a una minoranza, limitato al suo contenitore, si apre al territorio, diventa espressione del territorio e della comunità che lo abita.

In considerazione di quanto sopra esposto, il Forum propone che per la gestione dei locali del Casale Alba 1 venga considerata la possibilità di affidamento al Museo di Casal de’ Pazzi (inserito nella rete dei Musei in Comune – Assessorato alla Crescita Culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali) per la costruzione di un polo museale-didattico territoriale con possibilità di spazi multifunzionali e percorsi di partecipazione attiva del territorio, incluse le attività teatrali prescritte nel Piano d’Attuazione per il suddetto casale.

La destinazione d’uso di polo museale espressamente prevista dal Piano d’Attuazione (Criteri Informatori) per il Casale Nuovo di Aguzzano, attualmente in condizioni fatiscenti, sotto la dicitura “Museo Storico della Valle dell’Aniene”, è in perfetta concordanza con quanto qui si propone. Nell’ottica di una valorizzazione d’insieme di entrambi i Casali, si potrebbe pensare ad un percorso comune che coinvolga entrambi gli immobili secondo lo schema degli “Itinerari culturali” indicati dal Consiglio d’Europa e recepiti dall’Accordo Parziale Allargato (EPA) adottato nel 2010 per: “… sostenere iniziative nazionali, regionali o locali finalizzate alla promozione della cultura e dello sviluppo sociale”. In particolare, in linea con gli obiettivi definiti nel 2018 rispetto all’ “Anno europeo della cultura”, (Art. 2.1.b e Art. 2.2 lettere a,b,l. Decisione UE 864/2017) la valorizzazione storico-culturale del Casale Alba 1 e il suo riuso “innovativo” implicano il riconoscimento del suo ruolo fondamentale per la coesione della collettività, l’inclusione sociale e il recupero dell’identità, promuovendo azioni di partecipazione della comunità locale finalizzate allo sviluppo turistico del territorio (di cui all’art. 2.2 lettere a, b, g, l. Decisione UE 864/2017). Il suddetto Casale, inoltre, ricade nella zona di riserva naturale orientata, per cui il Piano d’Attuazione prevede che (Titolo II, art.4) la tutela sia orientata alla valorizzazione delle caratteristiche storico-naturalistiche ed ambientali proprie della tenuta di Aguzzano ed ancora presenti nell’area del Parco, intento con cui si sposa a pieno l’idea del polo museale multifunzionale. Come definito nelle Norme Tecniche di Attuazione del Piano (Art.5-Attrezzature per la fruizione): “Il Piano individua le attrezzature consentite nelle aree di riserva orientata, all’interno dei manufatti esistenti, e in quelle di fruizione pubblica, all’aperto o in nuovi manufatti. Dette attrezzature, riportate nell’elab. 9b sono: a) Attrezzature di carattere informativo-didattico . b) Attrezzature di carattere culturale-didattico comprensive del Centro Musicale e del Centro Teatrale (…). Attrezzature di carattere espositivo-museale (…)”. La concessione per fini istituzionali, e non di valorizzazione, del Casale Alba 1 al IV Municipio di Roma Capitale, come indicato dal Verbale di Consegna prot. 23316 del 03.08.2018, conferma l’idoneità dell’immobile alla suddetta proposta.

Lo scavo del museo, che inizialmente comprendeva un’area di 1200 mq, negli anni successivi alla sua scoperta divenne oggetto di un compromesso tra le esigenze di tutela e quelle di viabilità del Piano Regolatore Generale, che permise la conservazione di soli 300 mq. di deposito. Complessivamente furono rinvenuti circa 2200 resti ossei e oltre 1700 strumenti litici, molti dei quali non esposti per mancanza di spazi adeguati. Nella sola Valle dell’Aniene sono presenti numerosi giacimenti pleistocenici non adeguatamente valorizzati, tra cui quelli di Saccopastore, Sedia del Diavolo, Monte delle Gioie. Il Museo di Casal dè Pazzi ha più volte espresso l’esigenza, che non è sfuggita ai cittadini del territorio, di ampliare gli spazi a propria disposizione sia per esporre i reperti e riunire i giacimenti pleistocenici disseminati nella Valle dell’Aniene, sia per avviare nuove attività di studio di essi e ricerca archeologica. La realizzazione di tale polo costituirebbe uno dei più importanti percorsi museali pleistocenici del Centro Italia, dal valore inestimabile, considerando altresì la sua posizione decentrata in periferia.

Un polo museale così concepito potrebbe interessare tutti gli attori del territorio, in primis le istituzioni coinvolte nella gestione del Parco, le scuole, le realtà territoriali, i cittadini, ma anche gli esercizi commerciali e le piccole attività economiche locali. Una sinergia capace di coinvolgere il territorio nella sua interezza rispettando i principi di sostenibilità ambientale previsti per una riserva naturale protetta. Si raggiungerebbero, in tal senso, quegli obiettivi di erogazione di servizi, di valorizzazione del patrimonio territoriale, di sviluppo locale ed organico del territorio, di coinvolgimento dei tanti istituti scolastici della zona, contenuti altresì nelle dichiarazioni di indirizzo dell’Amministrazione Municipale nella Delibera 21/2018. Il progetto avrebbe l’obiettivo, inoltre, di realizzare un approccio innovativo, multimediale, interattivo ed integrato diretto a cogliere la relazione del bene/risorsa con l’intero ambito territoriale (municipio/quartiere), la comunicazione digitale, le nuove tecnologie. In quest’ottica, il manufatto viene considerato non soltanto sotto il profilo architettonico-monumentale, quanto piuttosto dal punto di vista della proiezione nel futuro della complessità dei legami e delle relazioni che il Museo di Casal dè Pazzi ed il Parco Regionale Urbano di Aguzzano hanno saputo tessere con il territorio e gli altri elementi del paesaggio urbano.

Un progetto così strutturato avrebbe la possibilità di accedere a diverse fonti di finanziamento: del Comune di Roma Capitale, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dell’Unione Europea. Con particolare riferimento a questi ultimi, si segnala la possibilità, per i musei, di accedere sia ai fondi a gestione indiretta (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale – FESR; Fondo Sociale Europeo, FSE) sia ai fondi a gestione diretta (con particolare riferimento ai programmi Horizon 2020, Life, Creative Europe, Erasmus +).

La proposta, i dati scientifici, gli attori coinvolti e tutte le prospettive sopra indicate sono un’ipotesi preliminare di progetto, da perfezionare di concerto con la direzione del Museo di Casal de Pazzi, la Soprintendenza, tutte le amministrazioni coinvolte nella gestione del Parco Regionale Urbano di Aguzzano, le istituzioni del territorio, le realtà sociali, i comitati, le associazioni, i cittadini del quadrante in cui insiste il Parco e di tutta la città.

In considerazione di quanto sopra esposto, il Forum per la Tutela del Parco di Aguzzano chiede alle Commissioni Consiliari:

– il blocco dell’iter della Delibera della Giunta del IV Municipio di Roma Capitale n.21/2018

– l’istituzione di un forum pubblico ufficiale da parte del Municipio IV composto da tutte le istituzioni competenti nella gestione del Parco Regionale Urbano di Aguzzano, le realtà territoriali, le associazioni, i comitati e i cittadini al fine di instaurare, per il Casale Alba 1, un percorso costruttivo, condiviso dalla cittadinanza e conforme alle prescrizioni del Piano d’Attuazione;

– la valutazione della proposta di affidamento al Museo di Casal de’ Pazzi (inserito nella rete dei Musei in Comune – Assessorato alla Crescita Culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali) per la costruzione di un polo museale-didattico territoriale con possibilità di spazi multifunzionali e percorsi di partecipazione attiva del territorio, incluse le attività teatrali prescritte nel Piano d’Attuazione per il suddetto casale.

Progetto polo museale-didattico multifunzionale per il Casale Alba 1

Roma, 5/2/2019

Forum per la Tutela del Parco Regionale Urbano di Aguzzano

Promotori:

Casale Alba 2 – Parco di Aguzzano

Comitato di Quartiere Mammut – Ponte Mammolo

Associazione Sportiva Dilettantistica Mammut – Ponte Mammolo

Centro Anziani Rebibbia – Ponte Mammolo

Associazione “La Locomotiva” – Casal dè Pazzi

Associazione Sportiva Dilettantistica “Corpi pazzi” – Casal dè Pazzi