?Il Casale Alba 2 si prende una pausa!?

Il Casale Alba 2 si prende una pausa!
Nel mese di agosto gli eventi e le attività dei laboratori saranno sospesi, si riprenderà da settembre!
È stato un anno pieno di eventi e di novità…
Non abbiamo molte parole da aggiungere, se non una: Grazie.
Grazie a chiunque abbia partecipato, a chiunque abbia contribuito a rendere questo anno pieno di vita e di attività. Il territorio è fatto delle idee de* abitanti, con desideri e speranze. Ed è per questo motivo che il Casale Alba 2 esiste, grazie al suo quartiere più vivo che mai.
Ci rivediamo a settembre, con nuovi desideri e nuove speranze da realizzare.
Buone vacanze da tuttə noi!
Il territorio è di chi lo vive!
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❤️ Anche ad agosto lo sportello Mammut rimane aperto!❤️

❤️ Anche ad agosto lo sportello Mammut rimane aperto!
Sappiamo quanto possa essere difficile ad agosto e nei mesi estivi ricevere le cure adeguate, quanto ci si possa sentire soli. E sappiamo anche che è in questo periodo, tra caldo torrido, incendi tossici e medici in vacanza, che c’è bisogno di un presidio territoriale aperto e reattivo.
Noi ci siamo, come sempre tutti i martedì dalle 17 alle 19 presso il Comitato Mammut!

?Prendersi cura del proprio quartiere?

Prendersi cura del proprio quartiere.
Questa mattina abbiamo un primo sopralluogo ai caseggiati ERP di via Palombini 12 e 24. Dopo le tante assemblee in primavera e la presentazione del dossier a giugno, in cui segnalavamo le criticità dei lotti popolari nel nostro quartiere, stamattina c’è stato un primo riscontro tangibile da parte del IV Municipio e del Comune di Roma.
Dalle fogne agli impianti antincendio, dall’elettricità alle tubature del gas passando per pannelli di amianto da rimuovere e disinfestazioni urgenti da fare. Oltre a decine di segnalazioni di singoli appartamenti con perdite d’acqua, infiltrazioni, problemi con gli scarichi. Questi caseggiati aspettavano da anni che le amministrazioni si interessassero degli innumerevoli problemi di ogni giorno, che spesso, quando possibile, sono stati risolti in maniera autonoma.
Siamo consapevoli che questo è solo il primo passo di una strada lunga e tortuosa. Ma non possiamo esimerci dal percorrerla e dall’insistere finchè non verranno sanate tutte le criticità. La tragedia di Scampia lo ha dimostrato: non è più solo questione di dignità, è questione di sopravvivenza. Come in altre parti di Roma, come in altre parti d’Italia, a Ponte Mammolo c’è urgenza di mettere mano alle questioni strutturali che aspettano da tanto, troppo tempo. Per questo, prendiamo atto con favore della disponibilità al dialogo delle amministrazioni municipali e comunali rispetto alla questione delle manutenzioni sugli immobili popolari.
In un momento difficile come questo, a pochi giorni da un disastro ambientale come quello che stiamo vivendo da domenica scorsa, con la gola che ancora brucia per l’aria avvelenata, proviamo a fare la cosa più semplice: migliorare le condizioni del quartiere e di chi ci vive. E dobbiamo fare presto, perchè abitare non è cosa da poco.
CdQ Mammut

?A Ponte Mammolo non si respira ?

A Ponte Mammolo non si respira.
Nelle ultime ore il nostro quartiere è stato protagonista, suo malgrado, di un incendio di vaste proporzioni sulle sponde del fiume Aniene. Mentre scriviamo, l’aria continua ad essere impregnata di un odore acre, fortissimo, che rende difficili anche le piccole mansioni quotidiane dentro e fuori le abitazioni. La nube tossica ha coinvolto decine di quartieri limitrofi e non, che nelle scorse notti hanno toccato con mano la difficoltà nel restare bloccati in una nuvola di fumo per giorni.
Manca l’ossigeno, l’aria è pesante. Ma non solo per l’incendio in sé. Quell’amaro che sentiamo in bocca è anche frutto della consapevolezza che qualcosa non quadra. L’origine del rogo è esattamente la stessa di eventi simili negli ultimi tre anni. E così anche Parco Cicogna, il cortile della scuola Palombini, altri punti del Parco dell’Aniene. Arrivando via via alle centinaia, migliaia di incendi che ogni estate osserviamo in questa città come un lugubre bollettino quotidiano. A Ponte Mammolo, questo sui giornali non è chiaro, due giorni fa si è sfiorata la tragedia. Senza che nessuna amministrazione, per tante, troppe ore, si prendesse la responsabilità di comunicare agli abitanti cosa stesse succedendo. Fatalità? Casualità? E’ normale?
La verità è che non siamo stupiti. Perché siamo nella città dello scaricabarile, e la questione incendi non fa eccezione. Il nostro territorio da decenni vive condizioni degradanti da più punti di vista. La lunga trafila di sgomberi senza soluzioni delle persone in emergenza abitativa: da Ponte Mammolo fino all’ex-Penicillina, da Tor Cervara a Tiburtino III. Le discariche abusive più volte segnalate e, in qualche caso, bonificate autonomamente dagli abitanti. La manutenzione del verde pubblico senza pianificazione né una strategia organica. Chi conosce bene questo quadrante di Roma non può, e non deve, essere stupito di quello che sta accadendo in queste ore.
Adesso finirà il clamore mediatico, si spegneranno le luci, per Ponte Mammolo non si sprecherà più un grammo di inchiostro. Come successo a San Basilio qualche mese fa a via Scorticabove, come succede ogni giorno in tante parti della città. Ma chi abita qui, chi è ancora nella tendopoli degli sfollati con temperature roventi, resterà per giorni, settimane con in questa trappola fatta di aria avvelenata e informazioni che non arrivano. Come se fosse semplice vivere tappati in casa con 40 gradi, come se tutte le persone possano permettersi di andare via dal quartiere anche solo per qualche giorno.
Lo abbiamo detto per le manutenzioni, lo ripetiamo anche ora per la cura del territorio e di chi vi abita. Non c’è più tempo. A Ponte Mammolo, e in tutta la città, i quartieri bruciano e c’è fame d’aria.