In questi giorni abbiamo volantinato alle case popolari ATER e Comune del nostro quartiere perché la Regione Lazio vuole modificare la legge 12/99 che regola la gestione dell’edilizia popolare pubblica. I cambiamenti proposti vanno verso un completo stravolgimento delle case popolari, dai processi di assegnazione ai canoni passando per il restringimento dei criteri per i redditi di permanenza e la revoca in caso di qualsiasi precedente penale.
Abbiamo ben impresso negli occhi quanto avvenuto a Quarticciolo poche settimane fa. Lo sgombero violento di diverse famiglie, anche con minori, senza alcuna soluzione praticabile, nonostante l’inserimento in sanatoria. E prima di Quarticciolo, nei mesi scorsi abbiamo visto la stessa scena a San Basilio, a Tor Bella Monaca, a Primavalle. Dietro la solita narrazione di alcuni quartieri come campi di battaglia da risanare, si costruiscono operazioni ad hoc per militarizzare interi territori e stigmatizzare chi ci vive ogni giorno.
Sappiamo che anche il nostro quartiere potrebbe essere bersaglio di queste logiche. E lo sanno anche gli abitanti dei palazzi popolari, con cui in questi giorni abbiamo condiviso le preoccupazioni per la il contesto che si sta creando. L’obiettivo di fondo è cambiare tutto il sistema dell’edilizia popolare pubblica, che non sarà più un diritto ma un servizio da ottenere a regime di mercato. Si attaccano gli inquilini delle case popolari per alimentare la guerra contro i quartieri periferici, si aumenta l’esclusione sociale per chi vive nella precarietà.
Nei prossimi giorni convocheremo delle riunioni sotto ai palazzi per trovarci insieme e capire cosa possiamo fare per impedire questo scempio. Difendiamo le case popolari!
Di seguito il testo del volantino 

Sta per essere messa all’ordine del giorno l’approvazione di una norma che
modifica la Legge 12/99, legge regionale che regola la gestione delle case
popolari.
Le modifiche proposte prevedono:
– aumenti degli affitti con l’introduzione del calcolo dei canoni con parametri
del mercato privato (canale concordato della L. 431/98);
– la cancellazione illegale del carattere permanete della locazione, come
prevedono le norme sull’E.R.P., introducendo contratti 4+4 (sempre stabiliti
dalla L. 431/98 che all’art. 1 prevede che non si applica all’edilizia pubblica);
– la revoca dell’assegnazione dell’alloggio se alla scadenza dei 4 anni viene
superato il reddito di accesso: viene cancellato così il limite di reddito di
permanenza;
– la revoca dell’assegnazione a tutti coloro (anche i parenti conviventi) che
hanno subito condanne nei decenni precedenti (anche se le hanno scontate),
come già introdotto in Umbria e in Abruzzo;
– l’esecuzione degli sgomberi per tutti coloro che risultano senza titolo, anche
se hanno già richiesto la sanatoria, come sta facendo già l’Ater di Roma;
FERMIAMOLI,
DIFENDIAMO LE CASE POPOLARI!
IL NOSTRO QUARTIERE
MERITA RISPETTO!