


Prendendo ispirazione da un bel progetto avviato qualche tempo fa, quello della sala da tè, abbiamo deciso di ritirare fuori tazze e teiere per accompagnare la proiezione di un film o un documentario a tema fotografico.
Noi ci mettiamo il film, il tè, il caffè e i dolci, voi portate la vostra allegria e la voglia di fare quattro chiacchiere sulla fotografia (e non solo) e insieme ci scalderemo dal freddo e allontaneremo la noia della domenica pomeriggio.






PAOLA AGOSTI. IL MONDO IN UNO SCATTO
Regia di Claudia Pampinella (Italia 2022, 52′)
Anche quest’anno, con la proiezione del mese di marzo, vogliamo celebrare la giornata internazionale dei diritti delle donne con un documentario dedicato ad una fotografa italiana: Paola Agosti. Definita affettuosamente come «Il più fragile carro armato della fotografia italiana», Paola Agosti si è fatta strada nel mondo del foto giornalismo, considerato ancora alla fine degli anni 60 appannaggio dei colleghi uomini, divenendo una protagonista indiscussa della fotografia di reportage. Una strada che l’ha portata come fotografa indipendente dal suo Piemonte a Roma, Parigi e poi in giro per il mondo; uno sguardo attento che ha saputo raccontare con la stessa empatia e partecipazione la fine del mondo contadino, il movimento femminista, le lotte operaie e gli italiani (piemontesi) d’Argentina. Non solo. Con i suoi scatti ha ritratto leader politici e protagonisti della cultura, documentato importanti movimenti rivoluzionari e dichiarato il suo amore per cani, gatti e l’indimenticabile scimmietta Robinia. Non mancate!
«La fotografia è stata, per me, soprattutto l’incontro con il mondo. È stato lo strumento di conoscenza di tante realtà e di una serie di personaggi che non avrei mai avvicinato, se non fossi stata spinta dalla necessità di fotografarli»
Paola Agosti
«La fotografia è stata, per me, soprattutto l’incontro con il mondo. È stato lo strumento di conoscenza di tante realtà e di una serie di personaggi che non avrei mai avvicinato, se non fossi stata spinta dalla necessità di fotografarli»
Paola Agosti


