➡️ Non c’è molto da sperare che la tragedia dell’ospedale di Tivoli faccia capire agli attuali amministratori (e anche quelli passati) quanto sia necessario cambiare radicalmente registro rispetto alle sciagurate scelte di politica sanitaria adottate da qualche decennio.
Ancora di più, che qualcosa cambiasse, lo avevamo sperato dopo la pandemia da COVID-19 che ha mostrato in maniera inequivocabile il disastroso stato della Sanità Pubblica e la completa inaffidabilità di quella privata in occasioni di emergenze sanitarie… ed invece niente, la parola d’ordine è rimasta e rimane “Privatizzare tutto!”
⚠️ La Regione Lazio in particolare sta da tempo gareggiando con la Lombardia a chi privatizza di più, una tendenza che è cominciata ben prima di Rocca e che ha un carattere assolutamente trasversale tra i partiti che si succedono nei governi nazionali e regionali. Abbiamo il non edificante primato nazionale del 51% dei ricoveri nella nostra regione gestito da privati, quota che raggiunge il 92% nei post acuti. Nei presidi territoriali non và meglio, nel nostro municipio/distretto esistono 4 poliambulatori pubblici e decine e decine di privati, per non parlare delle farmacie che vendono esami e visite a tutto spiano.
?I quotidiani sono pieni di articoli che esaltano le iniziative della Regione Lazio per rispondere all’incendio di Tivoli. La più rilevante è quella di “comprare” ulteriori centinaia di posti letto privati. Eppure in tutti gli ospedali pubblici esistono intere ali di edifici chiusi ed abbandonati da anni, per non parlare di interi ospedali come Forlanini e San Giacomo.
❗In questi giorni nei Pronto Soccorso romani stazionano decine di ambulanze bloccate e poco meno di 3000 pazienti, gran parte dei quali in attesa di posti letto, che non ci sono. In Italia ci sono poco più di 3 posti per mille abitanti, la media europea è di 6, in Germania ce ne sono 8. Solo nel Lazio mancano 7000 infermieri/e. Tutto questo c’entra poco con l’incendio di Tivoli.
Si potrebbe continuare all’infinito ad elencare numeri che danno il quadro della situazione in cui stiamo e soprattutto quello che ci aspetta.
❌ Quello di Tivoli non è stato un “incidente che può capitare”. E’ uno degli eventi che sono favoriti dallo stato di perenne affanno dei presidi sanitari, sempre con poco personale e sovraffollamento di pazienti. Ora si sono accorti che la maggior parte degli impianti antincendio non funzionano, che i rifiuti speciali non si possono ammucchiare dove capita (come succede in tanti ospedali), che un sacco di strutture non sono antisismiche. Tra un po’, c’è da scommetterci, se ne dimenticheranno di nuovo….fino alla prossima tragedia.
? NON C’È SALUTE SE NON È DI TUTT@
Riapriamo Villa Tiburtina
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