
Prendendo ispirazione da un bel progetto avviato qualche tempo fa, quello della sala da tè, abbiamo deciso di ritirare fuori tazze e teiere per accompagnare la proiezione di un film o un documentario a tema fotografico.
Noi ci mettiamo il film, il tè, il caffè e i dolci, voi portate la vostra allegria e la voglia di fare quattro chiacchiere sulla fotografia (e non solo) e insieme ci scalderemo dal freddo e allontaneremo la noia della domenica pomeriggio.




“Quando uno si ritrova di colpo in mezzo a estranei che blaterano in una lingua che non capisci, devi usare gli occhi. E cosa vedi? Vedi esseri umani comici, tristi, felici: esseri umani più o meno come te.”
Queste sono le parole di Elliott Erwitt, grande maestro che ci ha lasciato recentemente. Il termine maestro in questo caso non è assolutamente casuale. Non si tratta semplicemente del riconoscimento dovuto ad un grande fotografo, perché Erwitt è stato un fotografo veramente speciale da cui tante e tanti di noi hanno imparato (e continueranno ad imparare) come osservare con grande attenzione, ironia e sensibilità la complessità del mondo che ci circonda. Il debito verso di lui è grandissimo. E grandissimo è il suo lascito. Attraverso i suoi scatti, Erwitt continuerà a prenderci per mano e noi, come Alice, non potremo fare altro che continuare a seguirlo nel suo paese delle meraviglie. Speriamo di suscitare in voi curiosità e vivacità, come quella dei cani che lui immortalava in pose incredibili e che sono diventati iconici!
A seguire, vogliamo ricordare anche un altro maestro del foto-giornalismo morto da poco, ossia Ivo Saglietti.
Dalle Americhe al Medioriente, passando per l’Africa e le isole caraibiche, ci ha raccontato e fatto conoscere la storia e le cronache di una umanità ai margini di un mondo ma che del mondo in realtà diventano il centro dimenticato. Non solo foto-giornalista tra le più importanti testate mondiali (Der Spiegel,Time, Newsweek, The New York Times) e vincitore del World Press Photo nel ‘92, ma prolifero costruttore di storie e narrazioni attraverso libri ed esposizioni. Sul sito ufficiale viene così descritto:
Dalle Americhe al Medioriente, passando per l’Africa e le isole caraibiche, ci ha raccontato e fatto conoscere la storia e le cronache di una umanità ai margini di un mondo ma che del mondo in realtà diventano il centro dimenticato. Non solo foto-giornalista tra le più importanti testate mondiali (Der Spiegel,Time, Newsweek, The New York Times) e vincitore del World Press Photo nel ‘92, ma prolifero costruttore di storie e narrazioni attraverso libri ed esposizioni. Sul sito ufficiale viene così descritto:
“…come egli appartenga a quella “nobile schiera” di fotografi per i quali è importante partecipare emotivamente, quasi empaticamente, alla realtà che stanno vivendo, stabilendo con le persone che ritrae un rapporto umano. Ciò che gli preme raccontare è l’uomo e il suo destino. Altri mettono in evidenza la partecipazione alla sofferenza, con discrezione e rispetto, sicché gli scatti che ne derivano non sono quelli di un fotoreporter, ma di un compagno di strada che diventa amico.”


COME ARRIVARE AL CASALE ALBA 2
Il Casale Alba 2 si trova all’interno del Parco di Aguzzano. Le entrate più vicine sono situate in via Fermo Corni e all’angolo tra via Emanuele Paternò di Sessa e via Gina Mazza. Le fermate autobus più vicine sono del 341, 350 e il 311. La metro più vicina è Rebibbia, linea B.
Il Casale Alba 2 si trova all’interno del Parco di Aguzzano. Le entrate più vicine sono situate in via Fermo Corni e all’angolo tra via Emanuele Paternò di Sessa e via Gina Mazza. Le fermate autobus più vicine sono del 341, 350 e il 311. La metro più vicina è Rebibbia, linea B.