
Prospettive su detenzione e recenti misure securitarie in Italia


Radio Ondarossa – Presentazione Scarceranda 2024
Comitato Core
Clinica legale immigrazione Roma Tre
Antigone Lazio
Riapriamo Villa Tiburtina
Comitato Core
Clinica legale immigrazione Roma Tre
Antigone Lazio
Riapriamo Villa Tiburtina




Decreto “Rave”, decreto “Cutro”, decreto “Caivano”, pacchetto sicurezza. E poi ancora inasprimento delle misure contro chi protesta per l’ambiente o occupa le case, nuovi centri di permanenza e rimpatrio (CPR) in ogni regione, il tanto discusso memorandum Italia-Albania. Nell’ultimo anno il governo Meloni ha sfruttato i casi mediatici per accelerare il suo programma elettorale fatto di restrizione dei diritti e (presunto) controllo delle frontiere. A colpi di decreti legge, subito effettivi e di grande impatto sull’opinione pubblica, la compagine di governo ha iniziato una neanche troppo lenta erosione delle libertà individuali e collettive in nome di un non meglio precisati slogan come “la pacchia è finita”.
Nel frattempo, i dati sulla detenzione in Italia ci parlano di un aumento costante della popolazione carceraria, in condizioni sempre peggiori. Nel 2023 il tassi di affollamento medio in Italia è del 120% con picchi del 151% in Lombardia e del 145% in Puglia (Dati rapporto Antigone 2023), mentre 63 si sono tolte la vita (dati Ristretti Orizzonti 2023). Tra loro due persone in sciopero della fame, che denunciavano la propria condizione e ritenevano di essere vittime di condanne ingiuste. Nonostante la situazione già disumana, si moltiplicano i luoghi di detenzione, vengono aperti nuovi CPR e nel frattempo a Milano i magistrati chiudono il centro di via Corelli perchè “è un lager, meglio morire”.
Esiste un collegamento tra tutte le misure securitarie dell’ultimo anno? Quali ricadute sulle migrazioni, i quartieri popolari delle città, chi protesta e si attiva per cambiare il presente? Qual è la situazione reale nelle carceri italiane oltre le narrazioni mediatiche?