


Resistere e difendersi, aspirare ad una vita migliore e non arrendersi all’invasore, sono prassi legittimate anche dal Diritto Internazionale.
Eppure, siamo bombardatə da una narrazione che mira a cancellare la storia e la memoria con immagini e numeri astratti da quanto avviene davvero in Palestina.
L’azione intrapresa da Gaza riflette la conseguenza di 75 anni di pulizia etnica, occupazione e apartheid caratterizzati da indicibili crimini di guerra, innumerevoli violazioni dei diritti umani e sprezzante indifferenza verso le decisioni della Comunità Internazionale.
L’informazione faziosa e distorta – che spaccia l’oppressore come oppresso – e governi proni alle politiche sioniste raccontano e piangono unicamente le perdite israeliane, dimenticandosi dellə 1055 palestinesi mortə finora sotto le bombe cui si aggiungono 5184 feritə e centinaia di migliaia di sfollatə, senza cibo, senza acqua e senza medicine. Siamo bombardati da una propaganda estrema che riconosce solo corpi bianchi e conformi. Come sempre a pagare il prezzo più alto della guerra non saranno i militari né le milizie ma i civili.
Le istituzioni del nostro paese si sono schierate compatte con chi dal 1948 uccide e opprime. Al Campidoglio sventola accanto alla bandiera della pace la bandiera di Isr4ele, come se tutto il male commesso di colpo sia stato cancellato, come se questa bieca propaganda servisse alla pace e non all’industria delle armi.
Chiunque abbia il coraggio di far sentire la propria voce, di raccontare quanto avviene in Palestina viene perseguitato e additato di terrorismo, ma è proprio il regime del terrore ha creare il terrorismo.
La responsabilità dell’Occidente è massima e lo è stata sin dai tempi del Mandato britannico. Ma non questa volta! Come antifascistə chiediamo di stare al fianco della popolazione palestinese, condannare la colonizzazione della terra palestinese e denunciare il regime di apartheid in cui milioni di palestinesi sono costretti a vivere.
Per questo saremo in

venerdì 13/10 alle 18.00
Porta con te una bandiera palestinese, se la possiedi, e indossa una Kefiah in segno di solidarietà.
“L’Ultimo giorno di occupazione sarà il primo giorno di pace”
Palestina libera! 
