Ieri un nuovo arresto ad Aida Camp, a pochi giorni dall’arresto di Bilal viene arrestato Tawfeeq. Ancora una voolta viene preso di mira il centro Amal senza alcun motivo e senza alcuna spiegazione.


Mentre sale tragicamente la conta dei morti della strage operata dall’esercito israeliano in mattinata nel campo profughi di Jenin, Cisgiordania (almeno 13 persone al momento, di cui una donna anziana e decine di feriti tra bambini e bambine ricoverate all’ospedale pediatrico sopra il quale si è scatenata la fitta sparatoria di lacrimogeni), è giunta poche ore fa la fredda comunicazione del Tribunale che ha preso in oggetto la questione della detenzione di #BilalJado senza che l’avvocato fosse presente e senza alcuna accusa ancora formulata.
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10 giorni di “indagini” non sono stati sufficienti. Le “indagini” si svolgono solo durante la detenzione senza che nessunx possa avere notizie del detenuto. Altri 8 giorni? A chi importa il valore del tempo di un palestinese? Un tempo vissuto nel peggiore dei modi e senza la minima dignità concessa?
“Indagini”. Non osiamo immaginare cosa si nasconda oltre quelle virgolette, mentre sappiamo con certezza che l’unica colpa che venga effettivamente contestata al nostro fratello è quella di essere palestinese nato in terra palestinese.
