La sopravvivenza quotidiana nelle nostre periferie è sempre più in bilico, l’aumento delle bollette e del costo della vita stanno strangolando la capacità economica delle classi meno abbienti. L’aumento del prezzo del gas che trascina il caro-vita viene giustificato con la guerra russo ucraina, ma la causa principale dell’inflazione rimane la tagliola del profitto che si abbatte sulle teste dei lavoratori.
Gli attuali scenari di guerra disegnano rotte distorte per la transizione energetica, senza il gas russo la paura del razionamento dell’energia induce la politica istituzionale a rivalutare le scelte sul fossile e il nucleare, complicando la svolta verso le rinnovabili.
Qual è il legame tra guerra, energia e aumento dei prezzi?


