Comunicato del Forum per la Tutela del Parco di Aguzzano:
Ci siamo presi qualche giorno di riflessione prima di prendere parola sulla presentazione della “Mappa delle criticità e delle potenzialità ambientali del parco regionale urbano di Aguzzano”, studio realizzato con il patrocinio dell’ente gestore del Parco di Aguzzano, Ente Regionale RomaNatura, in collaborazione con alcune “realtà associative” (https://romanatura.roma.it/scarica-la-pubblicazione-presen…/). Le parole hanno un peso, dunque prima di esprimerci ci siamo confrontati ed abbiamo cercato di ragionare sul significato specifico di questo studio e delle proposte fatte nella sua presentazione il 16 gennaio. Cerchiamo di mettere un po’ in ordine gli avvenimenti degli ultimi tempi, che appaiono confusi e contraddittori.
Nell’ultimo anno, dopo decenni di oblio, lo sconosciuto Parco Regionale Urbano di Aguzzano è divenuto oggetto di attenzione da parte di politici dei diversi schieramenti e di potenziali investimenti economici di privati a scopo di lucro. In particolare, nell’ultimo anno, gli occhi sono caduti su uno dei casali al suo interno, Alba 1. La grande mobilitazione messa in campo a seguito dell’assurdo progetto del Municipio IV ha impedito la realizzazione della “tristemente famosa” pizzeria ed ha evitato l’ennesimo tentativo di speculazione sul Parco. Persino RomaNatura, che da queste parti in 30 anni si è visto poco e niente, si accorge dello scempio in corso ed esprime una moderata contrarietà al casale-pizzeria.
L’opposizione al progetto pizza, tuttavia, ha significato molto più di una semplice contrarietà ad un progetto speculativo: la mobilitazione è nata dalla spinta del Forum per la Tutela del Parco di Aguzzano, che si è costituito come spazio pubblico aperto di discussione e tutela del parco e del territorio che lo circonda. Il Forum ha provato a progettare ed immaginare un futuro per quel casale ed il parco che coinvolgesse l’intera comunità, i poli culturali del quartiere, le scuole e le realtà sociali che, per fortuna, scorrono nelle vene di questo piccolo territorio.
Un corteo di oltre 1000 persone, decine di iniziative pubbliche, centinaia di persone coinvolte, coadiuvate da personalità accademiche ed esperti del settore, hanno dato vita e hanno sostenuto la proposta del polo museale-didattico per il Casale Alba 1, presentato ufficialmente il 6 novembre 2019 alla Commissione Congiunta Cultura e Patrimonio del Comune di Roma.
Il Forum, dalla sua nascita il 9 febbraio 2019 ad oggi, ha più volte chiesto a tutti gli enti con cui si è confrontato (Regione Lazio, Comune di Roma, IV Municipio, Ente RomaNatura) di essere riconosciuto come luogo di progettazione partecipata di Aguzzano. Solo formalmente, beninteso, visto che nella sostanza i numeri della partecipazione alle iniziative parlano molto chiaro. Nessuna risposta è mai giunta, tant’è che più volte è stata denunciata la mancanza di volontà politica degli enti. L’unico segnale positivo in questo senso è stata la Commissione al Comune di Roma, che ha riconosciuto formalmente il Forum come interlocutore legittimo su Aguzzano. Seguito, inoltre, da una sospensione della determina di sgombero del Casale Alba 2, una delle realtà del Forum, di cui si riconosce il radicamento e la funzione all’interno del territorio. Primi segnali, certamente non sufficienti ma incoraggianti, di un cambio di rotta nella gestione di Aguzzano e nel rapporto con le realtà che lo animano e tutelano.
Lo scorso 16 gennaio abbiamo dunque accolto con stupore la presentazione di questo monitoraggio su Aguzzano patrocinato da RomaNatura, per più motivi. Dal 1989, anno d’istituzione del parco, fino ad oggi, Aguzzano è stato sostanzialmente abbandonato a sé stesso dalle istituzioni preposte alla sua tutela e salvaguardia, RomaNatura in primis. Sono stati gli abitanti, le associazioni, i comitati che hanno strappato questo polmone verde alla cementificazione selvaggia, a prendersi cura e a salvaguardare il parco dall’incuria e dalle speculazioni. La mostra realizzata dal Forum in occasione del trentennale del parco dimostra in maniera evidente il ruolo fondamentale della comunità nata intorno ad Aguzzano nella sua storia.
Non è un’esagerazione dire che senza quella comunità il parco ad oggi non esisterebbe, o comunque verserebbe in uno stato di degrado endemico.
Stupisce, dunque, che sia la stessa RomaNatura a patrocinare uno studio che evidenzia tutte le sue mancanze degli ultimi 30 anni, in cui non è stata in grado né di mantenere in uno stato minimamente dignitoso Aguzzano ed il suo ecosistema, né di avviare qualsivoglia progettazione più o meno partecipata sul futuro del parco e dei suoi casali, lasciati nel totale abbandono.
Sorprende che in “Aguzzano 2020” si parli di partecipazione e di coinvolgimento degli abitanti e delle realtà sociali, con la volontà di istituire tavoli partecipati, ignorando che un luogo pubblico di partecipazione esiste già: si chiama Forum per la Tutela del Parco di Aguzzano, dove si sono svolti decine di incontri pubblici ed iniziative, in cui centinaia di persone hanno potuto partecipare ed esprimersi. Il gesto, semplice, che RomaNatura, come le altre istituzioni, avrebbe dovuto compiere, era riconoscere quello spazio pubblico come luogo legittimo di quel confronto, sacrosanto, che viene chiesto da anni sul parco. l’Ente gestore, invece, non solo si rifiuta di riconoscere formalmente il Forum, nonostante il Comune di Roma lo abbia già fatto, ma addirittura nega la sua esistenza: come se l’ultimo anno non fosse esistito, come se il vero protagonista della vertenza su Casale Alba 1 non fosse stato il percorso partecipativo che il Forum ha messo in campo.
Minimalista, inoltre, è l’accurata selezione degli invitati all’incontro di presentazione di questo “monitoraggio”. Non una presenza del Comune, del Municipio, della Biblioteca Fabrizio Giovenale, del Museo di Casal de’ Pazzi, delle realtà territoriali. Il solo coinvolgimento della Regione Lazio, per di più solo di una specifica parte politica, lascia ben poco spazio all’immaginazione: più che volontà di confronto sembra la distribuzione di qualche briciola utile per la prossima campagna elettorale su Roma.
Confonde, infine, questa insensata moltiplicazione dei luoghi decisionali, con il Comune di Roma che convoca una commissione, riconoscendo un interlocutore ed iniziando un tipo di percorso; ed adesso RomaNatura che prova insieme alla Regione e crearsi il proprio ambito di egemonia:
un gioco delle parti difficile da capire da chi vive il Parco oltre ad essere un po’ misero.
Quello che ci sembra più grave, invece, sono le parole scritte nero su bianco in merito al Casale Alba 2 in quello studio. Non ci rivolgiamo tanto, in questo caso, alle istituzioni, quanto piuttosto alle “realtà associative” che hanno firmato quel documento con RomaNatura. Tralasciamo il fatto, pur fondamentale, che Alba 2 da 7 anni è una ricchezza per il territorio e la città, non una “criticità” come viene lì definito. Lo dicono le migliaia di persone che lo hanno attraversato e vissuto, lo dice anche un documento ufficiale del Comune di Roma. Ma non è questo il punto. Parlare di “criticità”, di “non conformità” e “non coerenza” di uno spazio sociale sotto sgombero, peraltro senza minimamente interpellare i diretti interessati, significa esporre a dei rischi gravissimi non solo Alba 2, ma anche le altre decine di spazi nella stessa situazione in città. Le parole pesano abbiamo detto all’inizio: ognuno se ne prende pubblicamente le proprie responsabilità.
Per quanto ci riguarda, restiamo disponibili, come sempre, al confronto con tutte le amministrazioni coinvolte su Aguzzano. Purchè, tuttavia, sia un confronto serio, costruttivo, non inquinato da logiche elettorali e di parte. Soprattutto, che la progettazione del futuro del parco parta dalle realtà che già vi svolgono un lavoro prezioso: il Casale Alba Due, la Biblioteca Fabrizio Giovenale, l’ Orto Giardino di Aguzzano, lo stesso Forum.
Aguzzano, questo sconosciuto: non certo per noi.
Forum per la Tutela del Parco di Aguzzano
30/01/2020