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La scorsa notte qualcuno si è divertito a imbrattare il Casale Alba 2, le bacheche dell’Orto Urbano di Aguzzano e alcuni muri limitrofi al Parco con simboli poco simpatici.
Da quando il Casale è stato riaperto alla collettività, ormai 4 anni fa, per difendere Aguzzano dall’ennesimo tentativo di cementificazione, molti sono stati gli interventi di cura e manutenzione del parco. La pulizia del Parco, nel suo piccolo, può rappresentare un esempio concreto di partecipazione diretta degli abitanti dei quartieri limitrofi sia per attivarsi in prima persona nella tutela del parco e del proprio territorio, sia per denunciare con forza l’ennesima mancanza delle amministrazioni e dell’Ente gestore del parco. Il noto sistema Mafia Capitale ha reso ancora più grave la situazione delle casse comunali, già ridotte all’osso per i vincoli imposti dalle politiche europee di austerità, generando quel buco di bilancio che ha poi prodotto la sospensione dei servizi ai quartieri, tra cui la manutenzione dei parchi pubblici, come quello di Aguzzano, dove da almeno un biennio l’erba viene tagliata una tantum (con annessi rischi incendiari), le panchine sono distrutte, gli attrezzi ginnici pericolanti, le insegne naturalistiche fatiscenti, solo per citarne alcuni.
Queste mancanze del pubblico non devono, tuttavia, trarre in inganno e mostrare i privati come soluzione di efficacia: come dimostrano numerose vicende, Punti Verde Qualità su tutte in materia ambientale, l’unico obiettivo della privatizzazione è il profitto, non certo la resa del servizio. Le esperienze di autogestione e attivazione dal basso possono, invece, fare pressione sulle amministrazioni ed agire in maniera efficace sul territorio proprio perchè, slegate dall’ interesse economico, hanno a cuore unicamente la salvaguardia del territorio.
Sfalcio dell’erba, ripristino degli accessi, pulizia dei sentieri, ripristino delle bacheche sono solo alcuni degli interventi fatti nel corso degli anni per mettere in pratica uno dei principi fondamentali che ci ha spinto a prenderci cura di Aguzzano: partecipazione ed azione diretta, senza aspettare che le soluzioni cadano dal cielo.
Proprio nelle scorse settimane abbiamo ultimato, con la collaborazione di altre realtà del quartiere, il ponticello sul fosso di S. Basilio e le bacheche sul lato di P.le Hegel. Nel nostro quartiere si stanno moltiplicando realtà simili, come il Comitato Mammut, il Comitato Kant-Nomentana, l’associazione Rapporti Urbani di Aguzzano, che si prendono cura del territorio e rendono fruibili alla collettività, a proprie spese, spazi dismessi e abbandonati, restituendo valore a ciò che era incuria e speculazione.
Azioni come quelle di qualche sera fa mirano, invece, a rovinare il lavoro svolto e, soprattutto, ad attaccare l’idea che gli abitanti dei quartieri possano attivarsi dal basso per prendersi cura e decidere le sorti del proprio territorio. Perciò stamattina siamo qui a ripulire questo scempio non solo per ribadire che il parco è di chi lo vive, ma che su Aguzzano, i suoi Casali ed i quartieri limitrofi non si specula!
Assemblea per la tutela del Parco di Aguzzano – Casale Alba 2