Domenica 29/11 pulizia del Parco Cicogna e pranzo popolare a sostegno del CdQ Mammut

 

DOMENICA 29 NOVEMBRE
PULIZIA DEL PARCO CICOGNA E PRANZO POPOLARE A SOSTEGNO DEL CDQ MAMMUT
 
Il Casale Alba2, restituito all’uso pubblico e autogestito da un’assemblea di quartiere, promuove da tre anni la pulizia del Parco di Aguzzano ogni ultima domenica del mese. Questa settimana, per rafforzare il legame che ci lega non solo col Parco ma anche col territorio, la pulizia si sposterà al Parchetto di via Cicogna in collaborazione col CdQ Mammut! Il pranzo, invece, si svolgerà come sempre al Casale.
La pulizia del Parco, nel suo piccolo, può rappresentare un esempio concreto di partecipazione diretta degli abitanti dei quartieri limitrofi sia per attivarsi in prima persona nella tutela del parco e del proprio territorio, sia per denunciare con forza l’ennesima mancanza delle amministrazioni. Il noto sistema Mafia Capitale ha reso ancora più grave la situazione delle casse comunali, già ridotte per i vincoli imposti dalle politiche europee di austerità, generando quel buco di bilancio che ha poi prodotto la sospensione dei servizi ai quartieri, tra cui la manutenzione dei parchi pubblici, come quello di Aguzzano, dove da almeno un biennio l’erba viene tagliata una tantum (con annessi rischi incendiari), le panchine sono distrutte, gli attrezzi ginnici pericolanti, le insegne naturalistiche fatiscenti, le staccionate del fosso di S.Basilio un lontano ricordo, solo per citarne alcuni.
Queste mancanze del pubblico non devono, tuttavia, trarre in inganno e mostrare i privati come soluzione di efficacia: come dimostrano numerose vicende, Punti Verde Qualità su tutte in materia ambientale, il loro unico obiettivo è il profitto! Le esperienze di autogestione e attivazione dal basso possono invece agire in maniera efficace sul territorio proprio perchè, slegate dall’ interesse economico, hanno a cuore solo la salvaguardia del Parco. Un esempio ne è stata la realizzazione dei due ingressi di via Gina Mazza e via Casale San Basilio, in cui sono stati sistemati accessi prima degradati e pericolosi con un progetto autofinanziato da Alba 2 e alcuni abitanti delle zone limitrofe. Nel nostro quartiere si stanno moltiplicando realtà simili ( come ad es. il Comitato Mammut di Via Palombini) che riaprono alla collettività, a proprie spese, spazi dismessi e abbandonati, restituendo valore a ciò che era incuria e speculazione. Siamo stanchi delle solite promesse elettorali o dei comitati di affari che puntano solo al guadagno speculando sulle periferie e rubando il denaro pubblico: rivendichiamo la natura libera, pubblica e gratuita del Parco di Aguzzano e dei suoi casali, per cui già più volte, a partire dalla sua istituzione nel 1989,la gente dei quartieri vicini, e non solo, si è battuta.
Denunciamo l’abbandono in cui versa il Parco di Aguzzano e il quartiere, denunciamo l’assenza totale delle Amministrazioni per la salvaguardia ambientale, promuoviamo spazi di aggregazione e condivisione slegati dal profitto, promuoviamo azioni di partecipazione diretta come la pulizia del parco, promuoviamo Aguzzano, i suoi casali e i quartieri limitrofi come spazi liberi da speculazioni pubbliche e private!
SE NON LO FAI TU NESSUNO LO FARÀ PER TE!
mammutnovembreWEB

Sabato 21 novembre presentazione del libro : “Francesco Lorusso – Una storia di giustizia negata”

 

Sabato 21 Novembre h.18 Presentazione di un libro inchiesta su un momento cruciale del ’77: l’omicidio, a Bologna, di Francesco Lorusso,militante di Lotta Continua

con l’ autrice, Franca Menneas, e alcuni “testimoni” di quegli anni.

 

segue apericena dalle 20,30

 

 

Sulla falsa riga del Progetto San Basilio in cui, attraverso la memoria di Fabrizio Ceruso, si sta tentando di costruire un progetto storico-politico sul quartiere, Libriamoci presen.ta un libro-inchiesta su un episodio chiave degli anni ’70.

Pier Francesco Lorusso, è un ragazzo di 24 anni, studente di medicina e militante di Lotta continua. L’11 marzo 1977 viene ucciso da un colpo di pistola. È il primo e unico morto ammazzato a Bologna in scontri di piazza dai tempi della Liberazione e quel proiettile segna indelebilmente la città imprimendole una ferita ancora oggi non rimarginata.

Questo libro si propone di ricostruire la vita e la morte di quel ragazzo ucciso una mattina in cui i giovani del movimento del ’77 e le forze dell’ordine si affrontano nel pieno centro storico della città. Partendo da un’analisi della situazione storico-politica di Bologna a metà anni Settanta, si delineano due versanti. Uno è quello della contestazione studentesca e delle rivendicazioni dei “non garantiti”, attanagliati – allora come oggi – dalla crisi economica. L’altro è invece il Partito comunista al governo della città. L’11 Marzo ‘77 con la morte di Francesco si consuma una frattura che colpisce entrambi i fronti. In queste pagine, basate sull’incrocio di atti giudiziari e testimonianze dirette, si propone una ricostruzione corale intessuta da voci diverse, talvolta contrapposte. Sono le voci che, messe a confronto, restituiscono il ritratto del movimento del ’77 e scavano nell’omicidio Lorusso, andando alla ricerca delle ragioni per cui quel delitto è stato seguito da “mancato processo” e da una “giustizia negata”.

 

Lorusso