DA VIA VISSO NON CE NE ANDIAMO!

 

Da qualche giorno i ragazzi del Centro di Accoglienza di via Visso, sulla Tiburtina, stanno esprimendo un netto no al loro trasferimento coatto verso Casale San Nicola, tristemente noto alle cronache per i fatti avvenuti nella giornata di venerdì. Ci teniamo a far sapere la verità sul loro conto e a supportare le loro ragioni, sia per l’infame gestione che si continua a perpetrare nei confronti dei migranti, sia per il profondo legame che ci lega ai ragazzi grazie al corso di italiano e altre attività che frequentano da quasi un anno. Invitiamo tutti e tutte a passare al presidio istituito nei pressi del Centro e portare solidarietà alla loro lotta!

11695931_467226466784438_8224498422944952420_n

Di seguito riportiamo la lettera aperta scritta dai ragazzi e il comunicato sui fatti di questi giorni:

Vogliamo Pace e Giustizia

Spettabili signori e signore,

é un grande piacere e onore per noi scrivervi cosa ci affligge.

Crediamo che ci possiate sinceramente aiutare a raggiungere Pace e Giustizia.

Innanzitutto, noi siamo qua per cercare asilo internazionale: questo è quanto ci è stato promesso.

Nel posto in cui ci vogliono portare, invece, c’ è stata una manifestazione contro i migrant in questi giorni. C’ è seriamente il rischio che lì qualcuno ci possa ferire gravemente o addirittura uccidere.

Non possiamo e non vogliamo andare in un posto in cui la nostra vita è messa in pericolo.
Ognuno di noi ha seri problemi nel proprio paese di origine: alcuni sono stati imprigionati, altri minacciati di morte.

Inoltre, ci era stato detto che prima avremmo avuto la nostra commissione (il colloquio per ottenere l’ asilo) e dopo ci avrebbero trasferito. Invece non abbiamo ancora avuto la commissione e ora loro vogliono spostarci in un altro posto.

Noi non ci trasferiremo senza aver avuto la commissione.

Chiediamo a tutta la comunità di aiutarci a risolvere questo problema.

I ragazzi del Centro di via Visso

 

 

COMUNICATO SUI FATTI DI CASALE SAN NICOLA E VIA VISSO

Ci risiamo. La storia, purtroppo, si ripete, e ci troviamo oggi ad affrontare l’ennesimo sopruso sulla pelle dei migranti a meno di due mesi di distanza dallo sgombero di Ponte Mammolo, l’ultimo grave episodio nel quadrante tiburtino in materia di “accoglienza”.
La “rivolta” di Casale San Nicola ha, infatti, una genesi molto più ampia e articolata di quanto non sia apparso nel solito circo mediatico che, dolosamente, continua a mettere al centro della narrazione solo la parte utile a fomentare la xenofobia e l’odio razziale. Protagonisti della vicenda le amministrazioni e i soliti “comitati” di quartiere, strumentalizzati da razzisti e fascistoidi vari per soffiare sul fuoco dell’emergenza e dirottare sull’immigrato cariche di rabbia altrimenti pericolose per il potere costituito.
Ma andiamo con ordine. A settembre 2014 sbarcano in Sicilia, tra le migliaia di altri, 60 ragazzi provenienti da Gambia, Senegal, Mali. Dopo pochi giorni di permanenza nei centri locali vengono trasferiti a Roma, insieme a un gruppo di pakistani e bengalesi, in una struttura a via Visso, sulla Tiburtina, dove sarebbero dovuti rimanere temporaneamente fino al colloquio con la Commissione giudicante lo status di rifugiato. La data di tale colloquio, tuttavia, rimane vaga per lunghi mesi, durante i quali i ragazzi iniziano a vivere attivamente il territorio in cui sono inseriti: chi lavorando, chi iscrivendosi a scuola, chi frequentando gli spazi sociali del quartiere attraverso corsi di italiano e altre attività. Lentamente iniziano a fare comunità, a integrarsi tra loro e con l’esterno, a uscire sempre più dal ghetto che viene costruito intorno alla figura del migrante.
Nel frattempo, a maggio inizia a circolare la voce che verrà aperto un nuovo centro di accoglienza sulla Cassia, all’incrocio tra La Storta e la Braccianese. Sull’onda di quanto già successo a Tor Sapienza subito si attivano gli abitanti del quartiere che, fomentati da Casapound e le solite destre romane, occupano simbolicamente l’ex scuola che dovrebbe ospitare il centro e istituiscono un presidio permanente di protesta.
Pochi giorni fa, le due vicene si sono intrecciate in un disegno che ha ben poco di casuale. Ai ragazzi di via Visso viene comunicato, con sole 48 ore di anticipo, lo spostamento nell’edificio in questione, a decine di chilometri da dove hanno iniziato, tra mille difficoltà, a crearsi un’esistenza minimamente dignitosa. La motivazione ufficiale, peraltro tenuta nascosta fino all’ultimo, è il cambio di cooperative nell’appalto per l’accoglienza dei ragazzi, nell’ambito della riorganizzazione seguita a Mafia Capitale e al rapporto del prefetto Gabrielli. Da subito i ragazzi, che dunque dovrebbero essere spostati come pacchi postali senza minimamente essere interpellati, esprimono la ferma volontà di non volersi muovere verso la nuova collocazione, non volendo rinunciare ai percorsi già avviati e rifiutando di essere pedine di un meccanismo che trae profitto dalla loro deportazione. Tuttavia, la condizione di ricatto in cui versano a causa della richiesta d’asilo, un vero e proprio “limbo” giuridico, non consente loro di agire liberamente, poiché qualsiasi comportamento anche solo ai limiti della legalità potrebbe compromettere la richiesta stessa.
Accade così che la mattina di venerdì, sotto la minaccia di pregiudicare il parere della commissione d’asilo e di non ricevere più il “pocket money” e i pasti, il primo gruppo di ragazzi accetta a malincuore di andare a Casale San Nicola. Al loro arrivo trovano ad attenderli un centinaio tra residenti e fascisti inferociti, che tentano di opporsi fisicamente al passaggio del pullman dando vita ad un comico teatrino con le forze dell’ordine. Da qui inizia la narrazione tossica dei mass-media che, in un gioco delle parti già visto, trasformano la protesta, per quanto veemente, di qualche decina di persone in un evento di respiro nazionale con scontri e feriti.
E’ ormai evidente che non si tratta di casi isolati o di episodi di cronaca ordinaria, ma di strumenti che mirano a contrapporre soggetti vittime dello stesso sistema di sfruttamento quotidiano come i migranti e gli abitanti delle periferie. Nel solo quadrante tiburtino esistono decine di Centri SPRAR, CPT, CARA dove centinaia di persone vivono assiepate per mesi o anni senza un briciolo di prospettiva, incastrati nei meccanismi dello status di rifugiato, della richiesta d’asilo, di procedure europee che hanno il sapore di un lavaggio d’immagine rispetto agli interventi imperialisti che manu militari l’Occidente continua a perpetrare nei Paesi di provenienza dei profughi. L’unica risposta delle amministrazioni a un flusso migratorio sempre più imponente sembra essere quella che stiamo vedendo a Ponte Mammolo prima e a via Visso poi, con l’intento di trattare i migranti unicamente come problema di ordine pubblico finalizzato al mantenimento dell’emergenza e, dunque, alla speculazione su di essa da parte del sodalizio governanti-cooperative.
Per denunciare tutto questo abbiamo dunque deciso di dare vita a un presidio permanente diurno nei pressi del Centro, a cui invitiamo tutti e tutte a passare, affinchè i ragazzi abbiano la possibilità di comunicare le loro ragioni e smascherare l’enorme quantità di bugie dette a loro insaputa.

NON CI CASCHIAMO PIU’: IL VERO DEGRADO SONO POLITICI E AFFARISTI CHE SPECULANO SULLA PELLE DEI MIGRANTI E DEI QUARTIERI!

Presidio Solidale Via Visso

 

11760252_467226426784442_8860233891711916459_n

Programmazione ArenaCinema Luglio

 

Per tutta l’estate, come negli ultimi due anni, continua il progetto di

regalare un cinema popolare ai nostri quartieri.. L’estate romana

ce la facciamo da soli, al centro della periferia!

 

 

Tutti i lunedì e giovedì di luglio e agosto:

ore 20 cena sociale

ore 21 e 30 proiezione

Ar cinema senz pagà er bijetto!

 

Programmazione Luglio:

REGALIAMOCI UN CINEMA PER LUGLIO 2015 A5 REGALIAMOCI UN CINEMA PER LUGLIO 2015

 

–> GIOVEDI 2 LUGLIO °°°°

NOI E LA GIULIA  di Edoardo Leo  (ITALIA 2015) Commediadur. 115 min.

 

<<>> LUNEDI 6 LUGLIO °°°°

Ogni cosa è illuminata Liev Schreiber  (USA 2005) Avventura dur. 100 min.

 

–> GIOVEDI 9 LUGLIO °°°°

MIRACOLO A LE HAVRE di Aki Kaurismäki.(FINLANDIA 2011) Drammaticodur. 93 min.

 

<<>> LUNEDI 13 LUGLIO °°°°

Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve di Felix Herngren

(SVEZIA 2013) Avventura dur. 105 min.

 

–> GIOVEDI 16 LUGLIO °°°°

SE DIO VUOLE di Edoardo Falcon (ITALIA 2015) Commedia dur. 87 min.

 

<<>> LUNEDI 20 LUGLIO °°°°

BANANA di Andrea Jublin (ITALIA 2015) Commedia dur. 90 min.

 

–> GIOVEDI 23 LUGLIO °°°°

CYCLO di Anh-Hung Tran (VIETNAM 1995)Drammatico dur. 120 min.

 

<<>> LUNEDI 20 LUGLIO °°°°

Rosso come il cielo di Cristiano Bortone (ITALIA 2005)

Drammatico dur. 96 min.

 

–> GIOVEDI 30 LUGLIO °°°°

LA FEBBRE di Alessandro D’Alatri (ITALIA 2005) Commedia dur. 108 min.